Benevento: Processo “mani sulla citta’”. Tutto da rifare?

Redazione

È iniziato innanzi al Tribunale di Benevento, presieduto dalla dott.ssa Fallarino con a latere le dott.sse Rotili e Telaro, il processo che vede numerose persone imputate di concussione, abuso di ufficio, truffa, turbativa d’asta ed altro, tutti reati commessi in relazione ad importanti appalti svolti presso il comune di Benevento.
L’udienza è iniziata con la richiesta dell’avv. Angelo Leone di escludere una delle costituende parti civili.
Poi, la parola è stata presa dall’avv. Dario Vannetiello del Foro di Napoli, difensore dell’ing. Cavaliere Antonio, personaggio chiave dell’inchiesta e cognato dell’ex sottosegretario onorevole Nicola Cosentino, che ha tracciato a lungo ed in maniera articolata, una importantissima eccezione, in relazione alla quale sono intervenuti anche gli avv. Rando (difensore del sindaco Pepe) e De Pietro (difensore dell’ex assessore Boccalone).
Secondo il difensore del Cavaliere, che ha realizzato tutti gli interventi relativi alla pedonalizzazione del centro storico di Benevento, l’atto che ha introdotto il giudizio è nullo o abnorme in quanto contiene la trascrizione letterale delle dichiarazioni rese nella fase delle indagini da coloro che dovranno assumere le vesti di testimone e di consulente nell’iniziando processo, in tal modo violando la terzietà del giudice, la formazione in contraddittorio della prova, ponendosi tale atto, per la sua eccentricità, al di fuori del sistema processuale.
L’accoglimento di tale eccezione, condivisa anche da tutti gli altri difensori presenti, determinerà la regressione del procedimento nella fase dell’udienza preliminare.
L’udienza è poi proseguita con l’intervento dell’avv. Angelo Leone, difensore dell’ex assessore Aldo Damiano, che ha eccepito la omessa e/o scarsa chiarezza delle accuse mosse al suo assistito.
Ma, è stata formulata un’altra eccezione preliminare, di rilevanza ancora maggiore, con la quale è stata evidenziata al collegio giudicante la inutilizzabilità di quasi tutta l’attività investigativa per mancato rispetto da parte del Pubblico Ministero dei termini delle indagini e delle norme in materia di proroga delle indagini.
Ad illustrare il tema è stato l’avv. Dario Vannetiello, che ha provveduto ad offrire al Tribunale anche una copiosa memoria difensiva ove vengono anche citate, tra l’altro, le decisioni della Suprema Corte che danno forza alla sua tesi.
Qualora tale ultima eccezione trovi l’avallo del collegio giudicante si assisterà al crollo dei dati indizianti nei confronti di tutti gli imputati; in sintesi, tutta l’inchiesta salterebbe se tali “cavilli” siano giuridicamente ineccepibili.
Alla luce della complessità delle questioni devolute il Tribunale si è riservato di decidere su tutte le eccezioni alla prossima udienza del de cinque febbraio, previo intervento del Pubblico Ministero in ordine alle delicatissime ed importanti questioni a cui è oramai legata l’inchiesta che ha fece tanto scalpore in città.

A.M.