Benevento tra musica e sperimentazione con Riverberi festival musicale

Redazione
Benevento tra musica e sperimentazione con Riverberi festival musicale

Riverberi, festival artistico-musicale orchestrato da Luca Aquino, trombettista e jazzista beneventano, darà il via questa sera a cinque incontri di indagine musicale che intratterranno le piazze del centro di Benevento.
Lo studio dei suoni naturali dell’artista di fama europea, tra i più richiesti di oggi, ha incontrato l’interesse per i suoni elettronici nel 2008 a Skopje in Macedonia durante l’incisione di una demo da registrare dal vivo in un luogo insolito, un bagno turco del XV secolo dal “riverbero” comodo, ascetico e ipnotico.
Rientrato in Italia, il musicista beneventano ha progettato il festival ideato sulla continua ricerca di differenti e sperimentali sonorità, l’ibridazione di diversi e, a volte, apparentemente lontani mondi musicali e soprattutto sulla possibilità di amplificazione attraverso gli spazi architettonici.
Equilibrio tra tradizione e innovazione musicale, esperienza multisensoriali ed esistenziali, improvvisazioni, l’incontro/scontro tra musica folk e popolare con le avanguardie colte, il singolare connubio tra rock e jazz – tra gli elementi distintivi della tecnica di D’Aquino – e, ancora, l’impensabile legame col cibo. Queste le componenti che distingueranno le varie serate del festival.
Riverberi diffonde l’idea di musica che si moltiplica e amplifica tra i vicoli e le architetture della città. “In altre parole, come le onde acustiche si estendono e si modificano in base agli impatti con gli elementi architettonici, così la musica raggiunge nuovi territori, spazia, cambia forma e cresce in base agli incontri che avvengono lungo il tragitto”. In quest’ottica chiostri, cortili, atri di antichi palazzi non si presentano come semplice location ma divengono parte della performance musicale poiché “al di là della presenza visiva, rappresentano i termini basilari di un’ indagine uditiva dello spazio”.
Festival innovativo, che parte da un attento studio dei suoni, una profonda esplorazione di connubi e ibridazioni musicali e architettonici, probabilmente improntato su tecniche ancora poco diffuse e per proprio per questo interessante invito per il pubblico volto alla continua scoperta di novità, alla continua ricerca di coinvolgimento, stupore ed emozione.

 Rita Valente