Cenoni e messe di Natale, le regole del governo

Redazione
Cenoni e messe di Natale, le regole del governo
Speranza: il virus circola, massima prudenza

Cenoni e messe di Natale, le regole del governo. Oggi potrebbe essere la giornata decisiva per capire come sarà il primo Natale (speriamo l’unico) al tempo del Covid: è previsto infatti un incontro che avrà tra gli argomenti il numero delle persone che potranno riunirsi a tavola per il cenone e il pranzo di Natale.

Lo ha confermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso della trasmissione Di Martedì. I posti a tavola, ha sottolineato il ministro, vanno “limitati agli affetti più stretti. Ragioneremo nelle prossime ore, c’è una riunione proprio su questo, sui numeri – ha proseguito – li valuteremo, visto che in Germania hanno scelto il numero 10.

Ma il messaggio al netto del singolo numero è questo: è un momento in cui bisogna stare con le persone più care, ma si ridicano tutte le occasioni che non sono necessarie in cui il contagio si può diffondere”.

Le messe di mezzanotte? “In questo momento c’è il coprifuoco dopo le 22 – ha risposto – faremo una valutazione sulla base dei dati epidemiologici dei prossimi giorni”.

Al di là delle parole del ministro e della riunione su questi argomenti, appare chiaro che molto viene lasciato al buon senso dei cittadini. Per forza di cose, durante il periodo natalizio, non ci potranno essere controlli casa per casa.

Questo vuol dire che se qualcuno vorrà sgarrare lo potrà fare. Poi, però, ci saranno delle conseguenze e potranno essere veramente gravi. Si potrebbe palesare la stessa situazione che si è avuta nel mese di agosto o dopo le vacanze estive.

Bisogna ricordare che sono stati quei comportamenti dissennati e procurare le migliaia di vittime che oggi stiamo ancora contando. I cenoni delle feste servono a riunire amici e familiari, ma quest’anno potrebbero essere veramente micidiali.

Cenoni e messe di Natale, le regole del governo

Il buonsenso dovrà essere dominante per evitare la terza ondata del covid. Rappresenta un grandissimo sacrificio, ma davvero non ci sono altri modi per difenderci.