Cervinara: addio a Tony Vaccariello, un americano cervinarese

Redazione
Cervinara: addio a Tony Vaccariello, un americano cervinarese

Cervinara. A tre cose non avrebbe mai rinunciato: una settimana a Las Vegas,  tre settimane a Cervinara ed una sana e grassa risata.

Si è spento a Youngstown, in Ohio, a 75 anni Anthony Vaccariello. La sua è stata una vita ricca di emozioni e di avventura.

Era nato a Cervinara, nella casa paterna di via Finelli, e, dopo aver conseguito la maturità classica, al liceo di Airola, giovanissimo aveva seguito la famiglia negli Stati Uniti d’America.

Per lui, la partenza non fu per nulla traumatica, anzi, nonostante non conoscesse la lingua si ambientò subito in quella nuova terra. In pochissimo tempo imparò bene l’inglese, tanto da poter proseguire gli studi e ottenere la cittadinanza americana. Riuscì a vincere una borsa di studio per proseguire gli studi universitari in letteratura francese a Berkeley in California.

Praticamente, dalla piccola Cervinara, fu catapultato al centro del mondo perchè, nella metà degli anni sessanta, proprio quell’università divenne il centro della protesta giovanile che anticipò il 68.  Tony visse quegli anni, colmi di libertà, in modo spensierato  ma senza tralasciare di portare a termine gli studi. E, proprio la laurea conseguita ed un incarico di insegnamento in una High School, lo salvarono dalla guerra in Vietnam. Gli insegnanti, infatti, erano esonerati  dal servizio militare. L’insegnamento, però, non faceva per lui. Aveva voglia di viaggiare e di conoscere il mondo. Così, grazie alla conoscenza delle lingue fu assunto prima alla Panam e poi all’Alitalia. I dipendenti delle compagnia aeree avevano la possibilità di volare gratis e lui iniziò a girare il mondo e a tornare a Cervinara, dove viveva il fratello maggiore Crescenzo, con la sua famiglia. Ma anche quel lavoro gli stava stretto e così decise di tentare con le assicurazioni che non avrebbe mai lasciato sino alla pensione. La sua agenzia di Youngstown, in poco tempo, divenne la più importante di tutto l’Ohio.

Ma Tony non ha pensato solo al lavoro. Aveva una passione smisurata per il gioco, tanto da arrivare a disputare, a Las Vegas, la finalissima mondiale di All In, dove c’era in palio un milione di dollari ,anche se lui preferiva il poker tradizionale . Probabilmente, ha girato i casinò di tutto il mondo, lasciando un sostenuto contributo. Ed era rimasto cervinarese a tutti gli effetti. Ogni anno tornava nel paese natale e si misurava in lunghissimi sfide al quintino, sotto i rimproveri del fratello che , a quel gioco, era un vero professore. Partecipò anche alla Ruota della Fortuna americana dove vinse un’auto.

Si è spento a sei mesi di distanza dal fratello Crescenzo, con accanto la moglie Margareth Nelson, i figli Cristopher e Tino ed i tanti nipoti.. Lo piangono anche i  nipoti cervinaresi a cui era molto legato.

Alla sua famiglia giungano le più sentite condoglianze della redazione de Il Caudino.

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