Cervinara: “Domenico Cioffi e Luca Sellitto sono i veri sindaci del paese”, l’attacco di Giovanni Bizzarro

Il consigliere indipendente denuncia l'immobilismo della giunta Lengua

Redazione
Cervinara: “Domenico Cioffi e Luca Sellitto sono i veri sindaci del paese”, l’attacco di Giovanni Bizzarro
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Cervinara: “Domenico Cioffi e Luca Sellitto sono i veri sindaci del paese”, l’attacco di Giovanni Bizzarro. Questa è la peggiore amministrazione di tutti i tempi. Non lo dico io, ma la gente. Hanno ridotto il Comune a una setta per pochi. Lo scrive l’avvocato Giovanni Bizzarro, consigliere indipendente dal comune di Cervinara.

Un luogo oscuro, dove gestire l’interesse personale; spartire la fetta di potere; promettere per mantenere una poltrona. Caterina Lengua, incalza l’ ex assessore , porta la fascia in petto e si fa le fotografie, mentre, in realtà, il sindaco di Cervinara è Domenico Cioffi e Luca Sellitto.

Due che la sanno lunga; che buttano la pietra e nascondono la mano; che hanno imparato l’arte del ricatto politico e la esercitano ogni qual volta gli conviene. In consiglio comunale, non dicono una parola. Guardano pallidi un punto indecifrato dell’iperspazio ed a mala pena si muovono. Approvano ad oltranza qualsiasi abominio, senza dare alcuna motivazione al loro voto.

È voce nota, sottolinea Bizzarro, che Domenico Cioffi e Luca Sellitto alzano la mano e Caterina Lengua deve provvedere a mettere la pezza a colore. Domenico Cioffi e Luca Sellitto sono coloro che utilizzano Caterina Lengua e, pur essendo coscienti della sua incapacità amministrativa, la mantengono sullo sgabello con la corda tesa al collo e non lo fanno per il bene del paese.

Domenico Cioffi e Luca Sellitto non sono complici a Caterina Lengua, ma gli organizzatori scientifici di un progetto egoista dove il primo cittadino è lo strumento consapevole e la gente di Cervinara sono coloro che ci lasceranno le penne.

Intanto, mentre il trio Lengua-Sellitto-Cioffi continua a fare meraviglie, i cervinaresi non sanno se pagare la Tari o mettere il piatto a tavola. Al sindaco questo non importa, quello che conta sono i quasi cinquantamila euro all’anno di indennità. Quello sì che conta.