Cervinara, il “filone”, la buona azione e la lavata di testa

3 Ottobre 2017

Cervinara, il “filone”, la buona azione e la lavata di testa

Le mattinate sono ancora belle e soleggiate. Le lezioni non sono entrate nel vivo ed allora, se si ha un giovane amore, capita di bigiare la scuola per passare un poco di tempo con lei.
Magari arrivare sino a Benevento, passeggiare mano nella mano nella villa comunale, scambiarsi qualche timido bacio e poi arrivare al Buonvento per comprare un regalino che possa incidere le iniziali sul suo cuore.
A 16 anni è lecito fare questa piccola pazzia di nascosto dai genitori.
Tanto, si può fare in modo di arrivare a casa, come se si fosse andati a scuola e per la giustifica il libretto non è stato ancora ritirato ed i professori possono anche chiudere un occhio.
Era andato tutto bene, tutto secondo i piani. I due ragazzini non erano entrati in classe, si erano diretti alla stazione, dove il treno, per loro, era sembrata una formidabile carrozza.
Poi la passeggiata in villa comunale e l’autobus cittadino per arrivare al centro commerciale dove lui aveva comprato a lei un piccolo anellino. Uscendo dal negozio, però, lui aveva notato in terra un portafogli. Si era girato intorno, lo aveva raccolto ed aveva scoperto che dentro c’era una bella cifra: oltre mille euro, in banconote di 20, 50 e 100.
Lo aveva fatto vedere alla sua ragazza e senza pensarci neanche un attimo, si era recato agli uffici della vigilanza dove aveva consegnato il portafogli per fare in modo che venisse restituito al proprietario.
Gli addetti erano rimasti stupiti e non poco per l’onestà dei due ragazzi. I piccioncini felici per aver fatto anche una buona azione erano ritornati a casa, dove i genitori non si erano accorti della innocente marechella dettata dall’amore.
Intanto, il servizio di sicurezza aveva rintracciato l’uomo e gli avevano restituito il portafogli. Lui pensava che avessero recuperato solo i documenti, non credeva di poter ritrovare la cifra intera. Invece, si era accorto che ci sono ancora persone oneste e che questa buona azione l’avevano fatta due ragazzini, ai quali qualche soldo non sarebbe certo dispiaciuto. Così si era sentito in dovere di ringraziare di persona chi si era mostrato tanto onesto e perbene e regalare anche una lauta mancia. Il ragazzo nel consegnare il portafogli aveva mostrato un documento, lasciando indirizzo e, purtroppo, per lui il numero di casa, come vuole la prassi. Dati che erano stati consegnati alla persona che aveva perso il portafogli, il quale aveva impugnato subito il cellulare e telefonato per ringraziare. Dall’altro capo del filo, però, non aveva trovato il ragazzo ma la mamma. La donna si è fatta raccontare la storia e si è sentita molto orgogliosa di suo figlio. Allo stesso tempo, però, aveva capito che il ragazzo non era andato a scuola. E così, la sera tornato a casa il benefattore si è dovuto sorbire una bella lavata di testa. Ma, davvero, ce ne fossero ragazzi così onesti e perbene e magari i genitori leggendo questo articolo gli condoneranno la punizione che gli hanno inflitto.

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