Cervinara, furto di gasolio fatto in tranquillità

Il Caudino
Cervinara, furto di gasolio fatto in tranquillità
Valle Caudina: tentato furto a Cervinara, spalancate le porte al terrore

Valle Caudina. Un altro colpo nella notte, dopo il duplice furto in abitazione, anche ieri i ladri hanno colpito prendendo di mira un’azienda che si trova nella zona industriale di Cervinara. Meno male che i controlli sono stati potenziati. In questa occasione, infatti, i soliti ignoti (questa definizione sta diventando umoristica) se ne sono andati a spasso per rubare gasolio e per farlo hanno dovuto usare un’autopompa, una cisterna o altrimenti un mezzo con tanti recipienti. Non solo hanno agito indisturbati, ma nessuno durate il tragitto di andata e ritorno ha pensato di fermarli. A questo punto, al di là di quello che fanno e sempre più spesso non fanno le forze dell’ordine, vale la pena ricordare che i sindaci hanno specifiche competenze per la sicurezza dei loro territori. Il Ministero dell’Interno con decreto 5 agosto 2008  ha definito  che cosa s’intende per incolumità pubblica e sicurezza urbana,  circoscrivendo gli ambiti di applicazione e le competenza dei Sindaci. Nello specifico, sin dall’anno 2008 le amministrazioni comunali avrebbero dovuto prevenire e contrastare situazioni urbane di degrado o di isolamento che favoriscono l’insorgere di fenomeni criminosi, quali lo spaccio di stupefacenti, lo sfruttamento della prostituzione, l’accattonaggio con impiego di minori e disabili e i fenomeni di violenza legati anche all’abuso di alcool;  le situazioni in cui si verificano comportamenti quali il danneggiamento al patrimonio pubblico e privato o che ne impediscono la fruibilità e determinano lo scadimento della qualità urbana; l’incuria, il degrado e l’occupazione abusiva di immobili tali da favorire situazioni di degrado e d’intralcio alla pubblica viabilità o che alterano il decoro urbano, in particolare quelle di abusivismo commerciale e di illecita occupazione di suolo pubblico;  comportamenti che, come l’accattonaggio molesto, possono offendere la pubblica decenza anche per le modalità con cui si manifestano, ovvero turbano gravemente il libero utilizzo degli spazi pubblici o la fruizione cui sono destinati o che rendono difficoltoso o pericoloso l’accesso ad essi. Insomma gli obiettivi della legge che l’allora Ministro Maroni intese attuare era ed è quello di garantire vivibilità e prevenire reati minori. Queste le competenze del Sindaco e di conseguenza delle polizie municipali. Ci domandiamo quale di queste soluzioni le amministrazioni comunali hanno messo in campo in questi anni o quali ancora pensano di attuare? Al punto in cui siamo arrivati, non basta scaricare competenze su altri, occorre mettersi in gioco tutti insieme per la sicurezza e per il bene comune.