Cervinara: i rider della giustizia, flashmob del giudice di pace

11 Dicembre 2020

Cervinara: i rider della giustizia, flashmob del giudice di pace

Cervinara: i rider della giustizia, flashmob del giudice di pace. Questa mattina è andata in scena una vibrata e accorata protesta da parte del giudice di pace che opera Cervinara, sezione staccata del tribunale di Avellino.

Con toga sulle spalle, il codice in una mano e una rosa nell’altra ha voluto così rappresentare la inverosimile situazione in cui versano da svariati anni questi giudici onorari.

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“La rosa” – ha detto il giudice Sergio Ceraso- “è un omaggio alle mie colleghe di Palermo, Vincenza Gagliardotto e Sabrina Argiolas, che, con un gesto estremo, hanno iniziato uno sciopero della fame per protestare contro il Ministero della Giustizia”.

I magistrati onorari rivendicano i loro diritti: da decenni, infatti, sono impiegati (o per meglio dire sfruttati) dal Ministero della Giustizia, sostenendo l’accusa ed emettendo sentenze in migliaia di processi, ma senza alcuna tutela assistenziale e previdenziale. Lavoratori dipendenti che però lo Stato (non un’azienda privata) non riconosce, ma sfrutta e sottopaga.

Le rivendicazioni

Nel volantino fatto distribuire da Ceraso, infatti, si legge: “Lo Stato ci ha trasformato in rider della giustizia. Vogliamo che l’opinione pubblica conosca la precarietà della nostra situazione.

Una parte di noi rappresenta la Pubblica accusa (Ufficio del Pubblico Ministero) in più del 50 per cento dei processi penali pendenti…. Alcuni di noi per circa dieci anni hanno lavorato presso le sezioni specializzate, quale la sezione Lavoro, decidendo centinaia di cause di lavoratori in nero, riconoscendo sacrosanti diritti…

Senza scrupoli – continua la nota- è anche lo Stato Italiano che consente da oltre 20 anni il precariato dei suoi magistrati. Non abbiamo diritto ad uno stipendio dignitoso in relazione alle delicate funzioni che svolgiamo, né a ferie, permessi, tredicesima, previdenza, né garanzie in caso di malattia….

Siamo lavoratori del Ministero della Giustizia e chiediamo che ci siano riconosciuti i diritti che spettano ai lavoratori subordinati. Siamo la Giustizia di prossimità. Quella più vicina ai cittadini.

Vi sembrerà un assurdo! Ma l’assurdo, in questo paese, è ordinaria amministrazione!” Così chiude la nota che fa da eco alla protesta che in Italia si sta allargando a macchia di leopardo”.

A portare solidarietà al giudice Ceraso, è anche il sindaco di Cervinara Caterina Lengua che ha sposato in pieno le sue rivendicazioni. Inoltre, ha avuto parole di elogio per il lavoro che il magistrato svolge a Cervinara. Inoltre, ha assicurato tutto il supporto sia economico che di personale della sua amministrazione.

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