Coltello alla gola, porta via 300 euro dal negozio
Coltello alla gola, porta via 300 euro dal negozio. Indagano i carabinieri sulla rapina avvenuta questa sera nella zona di San Felice centro. Un bandito ha messo a segno una rapina ai danni dell’emporio cinese “Casalinga Zero”.
Volto coperto
Il malvivente, col volto coperto da una sciarpa, è entrato nell’attività commerciale quando mancava un quarto d’ora alle 20. In pochi istanti ha estratto un coltello e l’ha puntato contro l’addetto costringendolo a consegnare l’incasso.
Nel corso della concitate fasi del raid l’uomo avrebbe anche provocato dei danni, rovesciando parte della merce, prima di scappare coi soldi e il cellulare della vittima.l malvivente è scappato a piedi probabilmente favorito da un complice prima dell’arrivo di due pattuglie dei carabinieri. Dal registratore di cassa sono stati rubati circa 300 euro.
Incastrato automobilista fantasma
L’automobilista fantasma ora ad un nome ed un cognome. Svelato l’arcano dovrà comparire davanti ad un tribunale e difendersi dall’accusa di aver fornito false generalità ad un pubblico ufficiale.
Auto affidata all’erario
Intanto, però, la patente gli è stata revocata e l’auto non sequestrata, bensì confiscata ed affidata all’Erario. Insomma, la bravata di fornire false generalità gli costerà davvero cara e non solo a lui. Anche a chi, incautamente, gli aveva affidato un’auto senza assicurazione. A lui che da tempo aveva la patente.
Senza contare che la bella sorpresa è arrivata quando oramai pensava di averla fatta franca. La vicenda, infatti, risale a circa un anno fa. L’automobilista fantasma ha la bella idea di farsi un giro in Valle Caudina.
Guida un’auto senza copertura assicurativa e, per lo più, lui un 50enne del beneventano, con precedenti penali, ha la patente sospesa. Viene fermato ad un normale posto di blocco dagli agenti del comando di Polizia Municipale di San Martino Valle Caudina, guidato dal capitano Serafino Mauriello.
Il 50enne per sfangarla asserisce di aver lasciato patente e carte di identità a casa. All’agente fornisce nome, cognome ed indirizzo inesistenti. Dopo qualche settimana, gli atti ritornano al comando proprio perché le generalità erano false.
Agenti encomiabili
A questo punto, però, gli agenti non si danno per vinti ed iniziano l’indagine per identificare questo sorta di fantasma. Impiegano diverso tempo perché non è facile riuscire a dargli una identità, ma non accennano a mollare.
Così, tassello dopo tassello, mettono a posto i pezzi e completano il puzzle. Dopo circa dodici mesi, le generalità non rappresentano più un segreto ed il fantasma si è materializzato in carne ed ossa. Il più sorpreso, molto probabilmente, risulterà proprio il 50enne quando avrà tra le mani il provvedimento giudiziario.
Aveva fatto i conti senza l’oste. Ed anche chi gli ha prestato l’auto ora dovrà far fronte ad una confisca e per riscattarla non sarà semplice. Un consiglio, se passate per San Martino Valle Caudina non provate a fare i furbi.