Con il bonus baby sitter pagati i nonni

10 Marzo 2021

Con il bonus baby sitter pagati i nonni

Con il bonus baby sitter pagati i nonni.  Le famiglie che hanno chiesto il bonus baby sitter previsto per la cura dei bambini rimasti a casa a causa dell’emergenza covid in molti casi hanno ingaggiato direttamente i nonni.

Approfondimento Inps

Lo si evince  da un approfondimento dell’Inps sui servizi a sostegno della famiglia per fronteggiare la chiusura delle scuole a causa della pandemia. Secondo questo report  su 556.348 baby sitter pagati con il libretto famiglia con il bonus, 339.252 avevano oltre 60 anni.

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” C’è un’evidenza sorprendente: – scrive l’Istituto – i baby-sitter sono in maggioranza anziani. Infatti il 61% ha almeno 60 anni, il che significa che presumibilmente si tratta di nonni”.
L’Inps ha ricevuto oltre 1,3 milioni di domande per bonus baby sitter e la partecipazione a centri estivi tra marzo ed agosto 2020 e ne ha accolte oltre un milione (1.078.173) per oltre 815 milioni di euro.

Il dato arriva da un approfondimento dell’Inps sui servizi per le famiglie che cade proprio ad una anno esatto dalla chiusura delle scuole per la pandemia dal quale emerge che sono state accolte 772.010 domande per bonus baby sitter per 722,1 milioni e 306.163 per centri estivi per 93,3 milioni.
L’Inps segnala che nel periodo sono state accolte 310.142 richieste di congedo parentale con causale Covid per la grande maggioranza arrivate da donne (243.358) mentre gli uomini che hanno chiesto di astenersi dal lavoro per prendersi cura dei figli sono stati 66.784.

Congedo parentale

Il congedo parentale Covid sarà inserito nel nuovo decreto Sostegno, secondo la ministra Bonetti. La misura serve a sostenere le famiglie con figli.Con figli che, chiaramente, non possono andare a scuola (perché sono chiuse). Il decreto avrà uno stanziamento di duecento milioni di euro.  Infatti, i genitori che lavorano si trovano in difficoltà nel gestire i figli.

Soprattutto, con le scuole che richiudono per l’aumento dei contagi da Covid-19 e per la circolazione, sempre più rapida delle varianti. La ministra della Famiglia ha insistito per intervenire prima possibile.

E ha fatto inserire il provvedimento nel primo decreto economico che il nuovo governo sta per varare, che però è ancora in una fase di trattativa tra le varie parti politiche che compongono la maggioranza.

Misura retroattiva

“La misura è retroattiva perché le altre erano scadute a dicembre – spiega Bonetti a Radio Capital. Prevede congedi straordinari Covid retribuiti almeno fino al 50% estesi fino ai figli minori di 16 anni.

Inoltre, prevede il diritto allo smart working, sostegni economici come il voucher babysitter per i lavoratori autonomi e le partire Iva”. La misura era stata già inserita durante la prima ondata della pandemia di Covid.

Ma, era scaduta a dicembre e non era stata rinnovata. Per questo Bonetti ha spiegato che il provvedimento sarà retroattivo. Si potrà recuperare quanto perso a livello economico con il congedo parentale.

Si tratta di una misura che va incontro anche e soprattutto alle donne, spesso penalizzate nella gestione dei figli. Gli strumenti che dobbiamo impiegare sono vari, penso tra gli altri ai congedi parentali.

Penso al numero dei posti negli asili nido che ci vede inferiori agli obiettivi europei, e sulla loro distribuzione territoriale che va resa ben più equa di quanto non sia oggi”, ha spiegato ieri Mario Draghi nel suo videomessaggio per l’8 marzo.

Il nuovo congedo parentale Covid si può applicare a tutti i lavoratori dipendenti, che siano pubblici o privati, con dei figli al di sotto dei 16 anni (nella prima fase della pandemia il limite era 14). L’indennità potrà essere percepita solo da un genitore alla volta.

Quindi non tutti e due lo stesso giorno, e la retribuzione prevede una riduzione del 50% dello stipendio. Non è ancora chiaro se ciò è valido per chi lavora in smart working, mentre se si hanno figli sopra ai 16 anni si può chiedere ugualmente, ma con stipendio azzerato.

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