E’ caudina la mozzarella di vaccino tra le più buone d’Italia

Redazione
E’ caudina la mozzarella di vaccino tra le più buone d’Italia
E' caudina la mozzarella di vaccino tra le più buone d'Italia

E’ caudina la mozzarella di vaccino tra le più buone d’Italia. Tra le mozzarelle più buone d’Italia c’è anche quella di Fattoria Savoia, di Roccabascerana. I latticini prodotti dall’azienda caudina sono arrivati secondi nella categoria delle mozzarelle prodotte in maniera artigianale con latte vaccino, secondo la classifica stilata dalla rivista Gambero Rosso.

Mozzarelle di tutta Italia a confronto

Gli esperti in giuria hanno messo a confronto casari di tutto il territorio nazionale, al primo posto si è classificato il fior di latte di Agerola, poi la mozzarella dei fratelli Francesco e Mara Savoia che ha preceduto produttori pugliesi, del basso Lazio, molisani.

Il riconoscimento a Fattoria Savoia è la dimostrazione che “si può fare”, che anche avviando un’attività imprenditoriale nel settore agro alimentare, si ottengano buoni risultati. Ma è più impegnativo. Ci vuole competenza, dedizione, perseveranza. Nella mozzarella di Francesco e Mara c’è anche questo, oltre che un latte pregiato, prodotto dalle mucche della propria fattoria, la maestria di un bravo casaro. Perché Roccabascerana non è Agerola, dove il fior di latte è già un marchio di per se.

Non che la valle caudina non abbia delle potenzialità per acquisire visibilità nel settore caseario. Ci sono diversi produttori bravi, soprattutto di latte vaccino e di fiori di latte. Imprenditori, agricoltori, artigiani bravi ed esperiti. Ma il successo di fattoria Savoia dimostra che è importante puntare sulla qualità, perché seppure la piccola azienda agricola non sarà sicuramente la prima per fatturato della nostra valle, è quella che ha avuto il riconoscimento più prestigioso, conquistando visibilità per se e per tutto il comparto caudino.

Generazione di giovani agricoltori

C’è una generazione di giovani agricoltori, ristoratori, imprenditori che puntano sulla qualità, sulla diversità, le specificità del territorio, per produrre vino, olio formaggi, per proporre accoglienza ed ospitalità adeguante ai tempi ed alle richieste del mercato. La scintilla è accesa. Non basta, bisogna mettere insieme le forze, anche con il contributo delle istituzioni.

Qualche iniziativa è messa in campo dai diversi enti, ma non basta. E’ necessario fare di più e soprattutto unire gli sforzi, parlarsi, coordinare le iniziative, le proposte, l’offerta di prodotti e servizi.Intanto grazie ragazzi, Mara, Francesco e tutti quelli che ci dimostrano ogni giorno che nonostante tutto ce la possiamo fare.

Francesco Sorrentino