E’ di Arpaise la 22enne morta nell’incidente di Benevento

Redazione
E’ di Arpaise la 22enne morta nell’incidente di Benevento
E' di Arpaise la 22enne morta nell'incidente di Benevento

E’ di Arpaise la 22enne morta nell’incidente di Benevento. E’ di Arpaise la 22enne che ha perso la vita nell’incidente stradale nella città di Benevento. La ragazza viaggiava all’interno di un fuoristrada con altri tre giovani. Si tratta di ragazzi residenti tra Arpaise e San Giovanni di Ceppaloni.

Fuoristrada ribaltato

I tre si trovano ricoverati presso l’azienda ospedaliera San Pio di Benevento. Per la 22enne , purtroppo, non c’è stato nulla da fare. SI chiamava Laura e solo da poco aveva compiuto 22 anni.

Per cause in corso di accertamento il fuoristrada si è ribaltato e la ragazza è morta sul colpo. L’incidente ha avuto luogo in via Paolo VI. Sul luogo del sinistro, dopo poco sono arrivati anche i genitori.  I soccorritori hanno assistito a scene davvero strazianti.

Poco dopo, ha effettuato un sopralluogo anche il medico legale. Poi, su disposizione della Procura della Repubblica di Benevento, la salma è stata trasferita alla morgue dell’azienda sanitaria San Pio. Molto probabilmente dovrà essere effettuato l’autopsia, sarà la procura a decidere.

I furbetti del reddito di cittadinanza

Sono circa centocinquanta le persone indagate a Roma perché avrebbero percepito, con dolo, indebitamente il reddito di cittadinanza.

Secondo chi indaga, queste persone avrebbero prodotto false autocertificazioni per ottenere il sostegno statale. Nel caso in cui le prove contro di loro dovessero andare in tal senso, non solo il reddito di cittadinanza gli sarà revocato, ma dovranno anche rispondere di indebita percezione di erogazioni in danno dello Stato.

E ridare indietro tutte le somme che gli sono state accreditate nel corso del tempo. Secondo l’accusa, gli indagati avrebbero percepito indebitamente tra i 15 e i 20mila euro: rischiano anche una condanna a sei anni di carcere.

Il reddito di cittadinanza giocato alle slot machine

Secondo chi indaga, alcune delle persone finite del mirino della Guardia di Finanza si sarebbero giocate tutto il reddito di cittadinanza (che può arrivare a un massimo di 780 euro al mese) alle slot machine e nelle sale scommesse.

Altre avrebbero arrotondato con lavori in nero, spesso lavorando come camerieri o commessi, mentre altri in questo periodo non avrebbero cercato un altro impiego. Si accontentavano di quanto percepito con il reddito.

Un’altra parte, invece, avrebbe aggiunto la somma del reddito di cittadinanza allo stipendio di un altro familiare assunto a tempo indeterminato, e non avrebbe, quindi, avuto, proprio, il diritto di chiederlo.

I furbetti? Un numero irrisorio rispetto a quanti hanno il Rdc

Bisogna specificare che il numero di persone indagate per l’indebita percezione del reddito di cittadinanza è molto basso rispetto alle quasi 40mila richieste accettate nella città di  Roma.

Le domande erano, però, molte di più e sfiorano le 60mila. Qualche furbetto isolato sì quindi; ma di certo non un fenomeno generalizzato rispetto al numero di persone che lo percepiscono (decine di migliaia) e che ne hanno effettivamente diritto.

Da specificare anche, che si tratta di indagini in corso e non è detto che tutte e centocinquanta queste persone saranno poi accusate di percezione indebita. Fatto sta che non è la prima volta che si scoprono i cosiddetti furbetti del reddito di cittadinanza.