È morto Franco Battiato, aveva 76 anni
È morto Franco Battiato, aveva 76 anni. È morto Franco Battiato, il grande cantautore che seppe spaziare dal pop alla sperimentazione. Si era riservato uno degli spazi più importanti nella storia della musica italiana degli ultimi cinquant’anni.
Un angoscioso tweet del direttore di “Civiltà Cattolica”, ne dà il triste annuncio. È lutto nel mondo della musica per la morte del Maestro Franco Battiato, all’anagrafe Francesco Battiato: cantautore, compositore, musicista, regista e pittore italiano.
Nato il 23 marzo 1945 a Riposto, allora Ionia, in provincia di Catania. Il grande cantautore siciliano era da tempo malato e assente dalle scene. L’artista è scomparso nella sua casa di Milo, dove si era ritirato dal 2019.
Pochi mesi fa era stato ripubblicato “La voce del padrone“, uno dei suoi album capolavoro, che il prossimo mese di settembre celebrerà i quarant’anni dalla pubblicazione. Oltre ad essere un grande musicista era apprezzati anche nella pittura e nel cinema.
È stato uno tra gli artisti con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con tre Targhe e un Premio Tenco. Tra novembre 2012 e marzo 2013 aveva ricoperto la carica di assessore al turismo della Regione Siciliana nella giunta di centrosinistra del presidente Rosario Crocetta, senza alcun compenso.
VITA E OPERE
Dopo un periodo di studio e di sperimentazione, tra musica classica e rock d’avanguardia, negli anni Settanta ha dato il via alla pubblicazione di numerosi album (il primo, Fetus, del 1971, è dedicato all’opera di A. L. Huxley), ottenendo nel 1978 il premio Stockhausen per L’Egitto prima delle sabbie per pianoforte.
Ritornato alla canzone con L’era del cinghiale bianco (1979), nel 1981 la sua canzone Per Elisa, cantata da Alice, ha vinto il Festival di Sanremo. Il motivo spirituale, sempre presente nella musica di Battiato e, in particolare, il riferimento alla cultura e alla mistica islamica, si è intensificato negli album successivi.
La voce del padrone, 1981; L’arca di Noè, 1982; Orizzonti perduti, 1983; Mondi lontanissimi, 1985; Echoes of sufi dance, 1985), fino a diventare dominante in Fisiognomica (1988). Nel 1985 ha creato le edizioni L’Ottava, seguite nel 1989 dall’omonima etichetta discografica.
Dalla seconda metà degli anni Ottanta l’interesse di Battiato si è concentrato sulla tradizione colta, con l’opera lirica Genesi (1987), seguita dall’album Come un cammello in una grondaia (1991, dedicato in larga parte a Lieder ottocenteschi).
Poi, dalla seconda opera lirica Gilgamesh (1992), dalla Messa arcaica (1994) e da Campi magnetici (2000), musiche per il balletto di P. Decina su commissione del Maggio musicale fiorentino.
L’attività di cantautore ha ricevuto nuovo impulso dalla collaborazione avviata a metà degli anni Novanta con il filosofo Sgalambro, autore di testi degli album L’ombrello e la macchina da cucire (1995), L’imboscata (1996), Gommalacca (1998), Ferro battuto (2001),e altre.
Il suo eclettismo ha abbracciato anche il cinema, con l’esordio nella regia avvenuto nel 2003 con Perduto amor, film che narra il percorso formativo di un uomo, Ettore, prima nella Sicilia e poi nella Milano del secondo dopoguerra.
Il suo secondo film, Musikanten (2006), mette in scena, da una prospettiva insolita, gli ultimi anni di vita del compositore L. van Beethoven. Nel 2018 il musicista ha pubblicato il testo autobiografico Temporary road, mentre è dell’anno successivo l’album Torneremo ancora.