In Campania raddoppiano gli incendi

Redazione
In Campania raddoppiano gli incendi
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In Campania raddoppiano gli incendi. Dal 19 luglio a oggi, la media giornaliera degli incendi in Campania  raddoppiaa, da 15 a 30, con punte di 44 roghi in un solo giorno. Lo comunica la Protezione civile regionale tracciando un bilancio di metà stagione. Le stime dicono che finora la superficie interessata dalle fiamme è stata di quasi duemila ettari.

Massima pericolosità

Dal 15 giugno, data in cui è iniziato il periodo di massima pericolosità, si sono registrati 735 incendi in regione.  Si registrano  1.232 interventi che hanno visto impegnate 5.294 unità specializzate . Il personale impegnato arriva  dalla Protezione Civile della Regione Campania, delle Comunità montane, di Sma Campania e dei Vigili del fuoco in convenzione con la Regione.

In Campania raddoppiano gli incendi

A questi bisogna aggiungere  al volontariato delle Associazioni di protezione civile. Sono stati 106 gli interventi degli elicotteri regionali, mentre 40 volte è stato necessario richiedere il supporto dei canadair del Dipartimento Nazionale di Protezione civile.

Operaio schiacciato da una ruspa

Un operaio è morto in un incidente sul lavoro in un cantiere dell’autostrada A15, a Parma. Il dramma si è consumato nella serata di ieri, mercoledì 4 agosto.

La vittima aveva cinquantatré anni: residente in provincia di Reggio Emilia, era dipendente di una azienda del settore edile del Modenese. Secondo la prima ricostruzione della Polizia stradale, mentre faceva manutenzione l’uomo è stato travolto da una ruspa.

Il mezzo meccanico andava in retromarcia e lo ha schiacciato contro una macchina asfaltatrice. L’incidente sul lavoro è avvenuto su un cantiere per la realizzazione della “Tibre”, l’infrastruttura che collegherà l’A15 Parma La Spezia con l’autostrada del Brennero.

Sul posto è intervenuto anche un pubblico ministero della Procura della Repubblica di Parma, che indaga sul caso ed è al lavoro per definire la dinamica dell’incidente mortale.

Martedì la morte sul lavoro nel Modenese di Laila El Harim

L’incidente sul lavoro sull’A15 arriva a poche ore da un altro dramma registrato sempre in Emilia Romagna, quello di Laila El Harim nel Modenese. L’operaia quarantenne è morta la mattina del 3 agosto mentre lavorava nell’azienda di packaging “Bombonette” di Camposanto.

L’operaia è stata trascinata e schiacciata da una fustellatrice, un grosso macchinario utilizzato per sagomare il materiale da imballaggio. La procura di Modena ha iscritto nel registro degli indagati il legale rappresentante dell’azienda stessa.

“Inaccettabile che nel 2021 si perda la vita per lavorare”

Alla luce degli ultimi tragici accadimenti è giunta “l’ora dei fatti per porre fine a questa mattanza, intollerabile piaga di una società civile: c’è bisogno di azioni che istituzioni ed autorità competenti mettano sul campo al fine di garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Così in una nota i sindacati Fillea-Cgil di Modena, Filca-Cisl Emilia Centrale e Feneal-Uil di Bologna, Modena e Ferrara stigmatizzando l’infortunio sul lavoro che, a pochi giorni dalla morte di Laila El Harim, è costato la vita, al lavoratore rimasto schiacciato da un macchinario in un cantiere dell’autostrada A15, a Parma.

Nell’esprimere “profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia del lavoratore”, rimarcano le organizzazioni sindacali, occorre dire “basta agli incidenti mortali sul lavoro” e che “venga fatta piena luce sulla vicenda e sulle eventuali responsabilità”.

Agire immediatamente

A giudizio dei sindacati di fronte al quadro attuale, “bisogna agire immediatamente affinché episodi analoghi non si ripetano più. Non è più tollerabile restare inermi a registrare quotidianamente morti sul lavoro.

Il settore edile, così come tanti altri settori della nostra economia, paga ora i troppi anni di mancati investimenti in sicurezza e formazione, ed oggi una ripresa del settore corrisponde ad una vertiginosa crescita di infortuni gravi e mortali.

È ora di dire basta. Basta ai morti sul lavoro, basta a barattare la salute e la vita dei lavoratori e delle lavoratrici con logiche di profitto. Non è più accettabile – concludono – che nel 2021 si perda la vita per lavorare”. (fonte fanpage.it)