Le alte temperature mettono a rischio anche il commercio

Redazione
Le alte temperature mettono a rischio anche il commercio
Le alte temperature mettono a rischio anche il commercio

Le alte temperature mettono a rischio anche il commercio. “Anche in Irpinia, le alte temperature di questi giorni incidono sulle abitudini di spesa, modificando gli orari, e determinando una contrazione dei consumi, oltre che una variazione nella scelta dei prodotti”. Ad affermarlo è Giuseppe Marinelli, presidente provinciale di Confesrecenti Avellino.

Calo dei consumi

“L’ondata di calore – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria – scatenata da Caronte scoraggia l’attività all’aria aperta e le interazioni sociali, riducendo la propensione al consumo delle famiglie nei giorni in cui maggiormente si avverte. Un fenomeno in realtà già registrato in passato, che trova conferme in tutta Italia.

Uno studio di Confesercenti ha calcolato che questo andamento mette a rischio complessivamente, sul piano nazionale, circa 3,4 miliardi di euro di spesa nel giro di una settimana.

Le imprese associate ci segnalano anche un cambiamento delle fasce orarie degli acquisti nei negozi: cittadini e turisti rinunciano allo shopping nelle ore più calde del giorno, concentrandolo nel tardo pomeriggio, in particolare dalle 18.00 in poi.

Uno spostamento sfavorevole per il commercio su aree pubbliche: nei mercati e mercatini all’aperto, tradizionalmente attivi la mattina, si registrano cali fino al 30% delle vendite rispetto al mese di luglio del 2022.

Situazione difficile anche per le attività della ristorazione: il caldo straordinario scoraggia l’utilizzo di dehors e tavoli all’esterno. L’impatto del caldo eccessivo sui consumi, comunque, potrebbe durare più dell’afa stessa.

Per difendersi dalle alte temperature le famiglie stanno intensificando l’utilizzo di condizionatori o ventilatori, aumentando di conseguenza i consumi elettrici a scapito di altre spese. Nella prima settimana segnata dall’avvento di Caronte sono aumentati del 7%: un’accelerazione che rischia di ridurre il beneficio della frenata delle tariffe.

In ogni caso, a fine anno la spesa per l’energia delle famiglie dovrebbe restare ancora abbondantemente oltre la soglia di quanto pagato nel 2020”.

Una nuova sfida per le attività economiche

“Questa situazione – conclude Marinelli – pone una sfida per le attività economiche  per il mondo del lavoro. Confesercenti ha già invitato gli associati a adottare tutti i provvedimenti di prevenzione per ridurre al minimo il rischio espositivo dei dipendenti, a partire da misure che favoriscano la turnazione del personale e la rimodulazione degli orari di attività, per evitare i momenti più caldi della giornata.

Il ricorso alla cassa integrazione, però, deve avvenire solo se strettamente necessario: bisogna dare priorità a turnazioni e orari di lavoro più flessibili, in particolare nelle attività del turismo. Una riflessione consegnata anche al tavolo sull’emergenza alte temperature a Roma.