L’estate di San Martino e i cicatielli della solidarietà
L’estate di San Martino e i cicatielli della solidarietà. I “cicatielli” per onorare il santo patrono non potranno mancare sulle tavole di tutta le famiglia. Ma quest’anno sarà un modo diverso per festeggiare il santo patrono a San Martino Valle Caudina.
Mancherà quel rito collettivo che metteva a lavoro le signore della parrocchia che, lo scorso anno, ad esempio, impastarono un quintale e mezzo di farina.
E non potranno cucinare quel suntuoso ragù con cui condire i cicatielli per offrirne un piatto questa sera a tutti coloro che avrebbero fatto visita a San Martino Valle Caudina.
Le misure anti covid non hanno permesso quel rito collettivo di preparazione.,
Oggi si celebra San Martino di Tours, il santo che dà il nome ed è il patrono del centro caudino.
Un santo noto per la sua generosità. La storia è molto conosciuta. Martino era un soldato romano ed in una rigida notte, mentre era di ronda, incontra un mendicante seminudo.
Per coprire quell’uomo, quasi morto dal freddo, taglia in due il suo mantello. La notte successiva gli va in sogno Gesù, vestito con la metà del suo mantello.
Per premiare questo suo gesto di generosità, il Signore riscaldò quel freddissimo autunno con qualche giorno di sole. Da qui la famosa estate di San Martino.
Oggi c’è un caldo sole che non può non ricordare quella storia. Ma, a San Martino Valle Caudina non ci saranno festeggiamenti pubblici in onore del santo patrono.
Alle 18,00, in suo onore vi sarà la santa messa e gli saranno offerte le chiavi della città. Ma i cicatielli verranno gustati a casa, come vuole la tradizione.
Sino a pochi anni fa, infatti, tutte le famiglie del piccolo centro cucinavano almeno un piatto in più di questo squisito alimento per offrirlo a chiunque avesse bussato alla loro porta.
Un modo per aiutare le persone in difficoltà. Quel piatto caldo, quei cicatielli fumanti ci riportano all’antica solidarietà della civiltà contadina.
L’estate di San Martino e i cicatielli della solidarietà
Le domeniche ed i giorni di festa, nelle nostre case, si apparecchiava sempre per un posto in più in tavola. Era il posto di chiunque avesse fame.
Una solidarietà che dovremmo ricordare anche ai giorni nostri, soprattutto in questi giorni drammatici che stiamo vivendo.