” Mamma scusami.Non è colpa tua”, la lettera del 15enne suicida
” Mamma scusami.Non è colpa tua”, la lettera del 15enne suicida, Ha chiesto scusa alla mamma. L’ultima lettera scritta da V. A. era indirizzata proprio alla madre. Si tratta del ragazzino di Boscoreale trovato impiccato ieri mattina nella comunità di via Ugo La Malfa a Villa di Briano dove alloggiava.
Tribunale dei minori
Il giovanissimo avrebbe compiuto 16 anni il prossimo mese di giugno. Si trovata in quella comunità per una disposizione del tribunale dei minori dopo un’ordinanza cautelare seguita a una rapina.
Era stato coinvolto insieme ad altri ragazzi in un raid a settembre a Scafati. Avrebbero depredato una coppietta dell’iPhone. Il giovane, originario del rione Piano Napoli, era stato collocato in comunità.
Come riferito da “Il Mattino” domenica era scappato per tornare a casa. La madre però lo aveva giustamente ammonito a rispettare quanto deciso dal giudice.
Sembrava lo avesse convinto a riprendere quel percorso di rieducazione necessario dopo quell’errore.
Purtroppo, però, il ragazzino aveva maturato un senso di inquietudine verso quella comunità. Forse la stava vivendo come una prigione e ieri mattina ha avuto luogo il terribile epilogo.
Stando alla ricostruzione dei carabinieri, il 15enne si è impiccato in bagno con la corda dell’accappatoio.
Il biglietto per la mamma
I militari hanno trovato un biglietto destinato alla madre. Parole eloquenti verso il disagio che viveva. Nel biglietto si legge. “Perdonami, mamma. Non è una colpa tua, ma in comunità non ci volevo stare”.
A Piano Napoli è calato il gelo quando si è diffusa la notizia: ora tutti attendono di poterlo riabbracciare. Prima dell’ultimo viaggio verso casa, però, V. A. sarà sottoposto all’esame autoptico deciso dalla Procura di Napoli Nord. Poi sarà solo il tempo del dolore infinito.
Una storia incredibile che lascia l’amaro in bocca. Forse, mai come in questa vicenda, perdiamo davvero tutti. L’adolescenza deviata rimanda a precise responsabilità verso una società che continua a far finta di non vedere.
Se tanti ragazzi continuano a delinquere è solo perché non hanno alternative accettabili. A loro continua ad essere imposto un unico modello.