Marcia indietro di De Luca, non chiude le superiori

Redazione
Marcia indietro di De Luca, non chiude le superiori
Illegittime le ordinanze di De Luca sulla dad, possibili i risarcimenti

Marcia indietro di De Luca, non chiude le superiori. Vincenzo De Luca sulla chiusura delle scuole superiori ed il ritorno alla didattica a distanza ha preso una non decisione . Lascia ai prefetti e ai sindaci il compito di stabilire se tornare alla dad o meno. Questo il comunicato stampa dell’Unità di crisi.

Sindaci  e prefetti

L’Unità di Crisi della Regione Campania si è riunita per esaminare l’evoluzione dei contagi in relazione al mondo della scuola. Ha valutato il costante e crescente aumento dei casi registrati in tutte le fasce d’età.

Ha deciso di  inviare a tutti i Prefetti e ai Sindaci il grave quadro epidemiologico regionale registrato, in termini generali, nonché in ambito scolastico. Questo affinché si valuti per ogni singola realtà locale il necessario passaggio alla didattica a distanza fino alla fine del mese di febbraio.

Vaccino al personale scolastico.

Contestualmente, con l’arrivo programmato del vaccino AstraZeneca, partirà a breve la campagna di vaccinazione riservata al personale scolastico, come da protocollo attuale, per docenti e non docenti di età inferiore ai 55 anni, e progressivamente fino alla copertura totale, anche oltre i 55 anni.

Sin qui il comunicato dell’Unità di crisi, un comunicato che dice una cosa basilare. De Luca ha deciso di non decidere. Questa volta, il governatore ha avuto la forza di chiudere di nuovo tutte le superiori, almeno sino alla fine di Febbraio.

Continuamente ha ripetuto che il ritorno in classe in presenza rappresenta una delle principali cause della diffusione del virus, ma poi oggi ha smesso i panni del decisionista che tanto consenso gli aveva fatto guadagnare nelle prima fase della malattia pandemica.

Paura del tar

Perché questo cambio di marcia? Probabilmente, i suoi consiglieri giuridici gli hanno fatto notare che non si poteva mettere in campo un’ordinanza a prova di Tar.

O, forse, dalle prime dichiarazioni del premier in pectore ha annusato che Draghi vuole le scuole aperte e non se la sente di mettersi contro di lui.

Così anche in questo caso, ai sindaci viene affidata una responsabilità che altri poteri, molto più forti, non si sentono di assumere.