Matera chiede che l’ospedale di Sant’Agata sia pienamente operativo

Redazione
Matera chiede che l’ospedale di Sant’Agata sia pienamente operativo
Sant'Agata dei Goti: il de' Liguori diventa polo oncologico del San Pio
Matera chiede che l’ospedale di Sant’Agata sia pienamente operativo. “Apprendo che con delibera di Giunta regionale della Campania n. 288 del 16.05.23, l’esecutivo di palazzo Santa Lucia ha disposto che venga destinato alla “Fondazione G. Pascale” l’intero secondo piano dell’Ospedale Sant’Alfonso di Sant’Agata de’ Goti, con la dotazione di 24 posti letto, precisando che gli stessi saranno utilizzati direttamente dal Pascale per attività oncologiche, chirurgiche e cliniche”.
Così in una nota il senatore di Fratelli d’Italia Domenico Matera, Presidente del Comitato per la Legislazione del Senato della Repubblica, che prosegue: “Credo che questa sia senza alcun dubbio un’ottima notizia per il nostro territorio, ma voglio sottolineare come non si possa liquidare l’annosa questione dell’Ospedale De’ Liguori così velocemente.
Innanzitutto perché, al momento, questa scelta deriva dalla necessità di sistemare i locali del P.O. Ascalesi di Napoli e quindi dobbiamo lavorare affinché anche a lavori ultimati il Pascale resti a Sant’Agata in pianta stabile. Inoltre, c’è da considerare che la Valle Caudina (e non solo) ha bisogno che il De’ Liguori sia innanzitutto un vero ospedale, così come previsto dalle varie delibere di giunta regionale che si sono succedute nel tempo e come più volte ribadito e chiesto da Fratelli d’Italia.
È imprescindibile per questo territorio un pronto soccorso vero e funzionante, che aiuti sia a decongesionare il San Pio di Benevento sia a salvare innanzitutto la vita delle persone che non possono impiegare un’ora di strada per raggiungere il pronto soccorso più vicino in caso di emergenza. Accogliamo con favore – conclude Matera – la notizia del Pascale a Sant’Agata, ma invitiamo a non far sì che resti solo una goccia in mezzo al mare. I cittadini del Sannio non possono sempre essere trattati come cittadini di serie B”.