Montesarchio: don Giancarlo e la straordinaria storia dei Pisillo a New York, una storia caudina

Redazione
Montesarchio: don Giancarlo e la straordinaria storia dei Pisillo a New York, una storia caudina

Montesarchio. Guardo con piacere la foto di mio “fratello” Carmelo. La macchina “Jeep” con, al centro la scritta “PISILLO”, a sinistra il simbolo della Juventus e a destra quello del Benevento. Penso, a quella volta, che Carmelo mi disse di voler andare in America. Ora, in quella macchina (Jeep), vedo la strada percorsa e quella ancora da fare. In un contesto multiculturale, multilinguistico e multireligioso vedo una forte e marcata identità. Nell’intelligenza e nella semplicità del saper interagire con tutti, vedo una memoria e un carattere preciso. Sarebbe facile perdersi in una grande città americana come New York, che prima ti mangia e poi ti sputa. Facilissimo dimenticare le proprie radici, per liquefarsi e disfarsi nel tutto o nel nulla americano. Ma Carmelo no. Padre Pio nel suo affollatissimo “negozio” e nella Chiesa che frequenta la Domenica. Il nome “PISILLO” dell’omonimo e mitico bar di Montesarchio. Il tifo per la Juve, che, miracolosamente, solo in lui non divide, ma unisce. Il tifo per il Benevento, che, con Carmelo, sbarca oltreoceano portando con sé il cuore di tutti gli amici tifosi. Una identità, fortissima, nella pluralità più estesa e colorita che si possa immaginare. Una identità senza confusione ma, perfettamente riconoscibile e riconducibile. Penso a nonna Ersilia, a mamma Gina. Penso al papà Antonio, mio grande amico. Penso a Isidoro e Monica con il figlio. Penso a Veronica e Rino con i figli. Penso a questa memoria e a queste radici che Carmelo porta con sé in America. Senza perdere nulla, anzi, diventando punto di riferimento per tanti Italiani. Punto di riferimento e approfondimento per chi vuole conoscere ancora meglio l’Italia. Quell’Italia, che in un panino, è rappresentata, come in un quadro, con tante pennellate. Quella dell’allegria, della semplicità, della genuinità, del buon gusto, dell’amicizia e della terra. Terra di Montesarchio, di Benevento, di Sant’Agata De Goti di cui è originaria la bellissima moglie Antonella e il Primo Cittadino Bill, carissimo amico di famiglia. Un’Italia intera in un panino che unisce tutti noi per diversi viaggi: quello della familiarità e del volersi bene, quello dell’integrazione e della solidarietà. Non ultimo il viaggio della simpatia. Le battute, le barzellette, gli aneddoti, le caricature, gli sfottò e le risate proprie del “Bar Pisillo” ora rivivono a New York da Carmelo e Antonella. Ma anche nella Chiesa della Purità a Montesarchio con il papà Antonio. Grazie Carmelo per questa identità buona e condivisa. Per questa identità cercata e voluta. Per questa identità di ieri, oggi e domani. Per questa identità, che è come un ponte tra generazioni, tra terre non più lontane e soprattutto tra noi che continuiamo a rivederci in te. Grazie di cuore.

Don Giancarlo D’Ambrosio