Montesarchio: tentata rapina, domiciliari per Del Mauro

Redazione
Montesarchio: tentata rapina, domiciliari per Del Mauro
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Montesarchio: tentata rapina, domiciliari per Del Mauro. Si è tenuta davanti al Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Benevento, Dott.ssa Maria Di Carlo, l’udienza di convalida dell’arresto in flagranza nei confronti di Romualdo Del Mauro, di anni 27, di Montesarchio, assistito dall’Avvocato Vittorio Fucci junior.

Tentata rapina

Come si ricorderà, il Del Mauro era stato arrestato dai Carabinieri nella presunta flagranza del reato di tentata rapina, violazione di domicilio e lesioni aggravate la sera del 27 aprile scorso, ai danni di due coniugi di Montesarchio.

All’esito dell’udienza di convalida, il GIP, accogliendo parzialmente la tesi dell’Avvocato Vittorio Fucci junior ha concesso  la permanenza della misura degli arresti domiciliari a carico di Romualdo Del Mauro.

Stupro e assassinio

Dista meno di 400 metri dalla basilica-santuario della Madonna di Pompei il condominio dove è stato trovato il corpo in fin di vita della 24enne Grazia Severino. Qualcuno ha  colpito questa ragazza con  tre coltellate all’addome. Prima, però, l’ha violentata.

Folla sgomenta

Sul posto, prima traversa di via Carlo Alberto, si è radunata una folla sgomenta. Si tratta di una strada fittamente abitata, con numerosi palazzi e auto in sosta.Qualcuno ha trovato il corpo pieno di sangue della 24 ed ha dato l’allarme.

I sanitari del 118 l’hanno portata d’urgenza in ospedale, ma poco dopo è morta. Nel cortile del condominio, nei pressi di un box auto dove si ipotizza possa essere avvenuta l’aggressione, i carabinieri stanno raccogliendo rilievi.

L’omicidio di Avellino

Passano il tempo guardando la televisione. Non hanno chiesto libri o qualcosa per scrivere. Sembrano imbabolati, perduti nei loro pensieri.

Il secondo coltello

Intanto, gli avvocati difensori stanno lavorando per ricostruire le esatte dinamiche di venerdì scorso, che hanno portato alla cruenta uccisione di Aldo Gioia.Non tutto è ancora chiaro. Il difensore di Giovanni, Mario Villani, avanza l’ipotesi della manipolazione della scena del crimine.

Quando Giovanni fugge dall’appartamento restano solo i familiari del geometra. La scena del crimine potrebbe essere stata manipolata. In particolare, secondo l’avvocato, potrebbe essere scomparso il secondo coltello.

Per sferrare 14 coltellate, secondo il difensore, Giovanni Limata doveva avere sangue freddo. Cosa che ha poi dimostrato di non avere. L’ipotesi, quindi, potrebbe essere che il secondo coltello possa essere stato usato dalla figlia.

Dal canto loro, gli inquirenti hanno chiarito anche la fuga da Avellino del giovane cervinarese. Limata avrebbe telefonata ad una amica di Cervinara per andare a prenderlo ad Avellino. La ragazza non se la sentiva di affrontare da solo il viaggio e la madre l’ha accompagnata.

Il litigio con il suocero

Entrambe, nel pomeriggio di ieri, sono state ascoltate in Procura come persone informate sui fatti. Salendo in auto, Limata ha nascosto il coltello, il terribile modello cobra. Le due donne, comunque, lo avevano visto turbato. Ma lui ha riferito solo di aver litigato con il suocero.

La posizione del giovane viene difesa anche dalla mamma Maria Crisci, con Gianno Colucci de Il Mattino. Si dice convinta che il figlio sia stato manipolato da Elena. La donna rivela che la ragazza era stata a Cervinara nell’abitazione di via dei Monti, accompagnata dalla mamma. E non nasconde i problemi psicologici del figlio.