Rotondi: la maggioranza di Ilario risponde agli attacchi della minoranza

Redazione
Rotondi: la maggioranza di Ilario risponde agli attacchi della minoranza
Rotondi: la maggioranza di Ilarior risponde agli attacchi della minoranza

Rotondi: la maggioranza di Ilario risponde agli attacchi della minoranza. Risposta agli attacchi di una minoranza che non c’è. Non sapendo più come tirar fuori la faccia per sempre segnata dalla vergogna — ricordiamo che i consiglieri di opposizione hanno preferito disertare la seduta del Consiglio comunale in cui si ratificava il bilancio risanato dall’amministrazione Ilario —, la minoranza ha deciso un donchisciottesco attacco contro i mulini a vento, tanto per far vedere che esiste. Lo si legge in un comunicato stampa della maggioranza consiliare di Rotondi che sostiene il sindaco Peppino Ilario.

I fondi del PNRR

Eccola dunque, lancia in resta e scodella da barbiere sul capo, accusare i salvatori della patria di aver mancato i fondi del PNRR avendo «presentato un progetto ridicolo che sminuiva il nostro paese ed infatti ha ricevuto un punteggio così basso da non essere preso in considerazione».

Si tratta, come al solito, di frasi manipolate ad arte, costruite apposta per gettare discredito su chi lavora e far prendere aria ai denti di chi le pronuncia. È vero che Rotondi non è stata ammessa al finanziamento, ma c’è da dire che — alla resa dei conti — il Governo ha annunciato che IN TUTTA ITALIA avrebbe finanziato soltanto 258 progetti.

1700 progetti

Ne sono stati presentati oltre 1700, Rotondi si è classificata al 344 posto. In breve, siamo ampiamente nel 25% di testa, un risultato tutt’altro che disprezzabile ma che non ci rende felici e sul quale stiamo indagando, tant’è che abbiamo chiesto l’accesso agli atti per accertare che la valutazione sia stata fatta a regola d’arte.

Per quanto riguarda i finanziamenti per le chiese, continua il comunicato,  che siano monumenti storici, esse non sono di proprietà del Comune, e dunque il Comune in questo caso non può chiedere fondi.

Il santuario, ad esempio, è di proprietà della Confraternita, che ha sua autonomia finanziaria e statutaria. Il comune non ha beni storici di proprietà. Per quanto riguarda le scuole, invece, non esistevano i presupposti per la richiesta.

810 mila euro  inutilizzati

Schivato con poca fatica l’attacco a dorso di mulo alle pale dei mulini, chiediamo noi al drappello di scappati di casa come mai in sette anni di amministrazione cittadina non si siano accorti di sedere su 810.000 euro inutilizzati, come mai non abbiano accantonato danari per gli espropri, come mai non avessero pagato le bollette della luce, e del gas, e come fossero riusciti a provocare un altro debito con Irpiniambiente. Anzi, non chiediamo un bel niente perché conosciamo la risposta: l’hanno fatto perché sapevano che tanto, come sempre, pagavano i Rotondesi.