Schiavizza una ragazza con deficit cognitivo e la fa prostituire

Redazione
Schiavizza una ragazza con deficit cognitivo e la fa prostituire
Benevento: 44enne violenta una minorenne

Schiavizza una ragazza con deficit cognitivo e la fa prostituire. Michel Bugatti non esisteva. Non è mai esistito. Al posto di quel ragazzo bello, alto e palestrato che l’aveva affascinata nel settembre 2016 con le sue lusinghe su un sito di incontri c’era invece un uomo di 60 anni, che si chiamava Ulisse Voria e l’aveva più volgarmente adescata.

Deficit cognitivo

Adelina, nome di fantasia, 21 anni e un lieve deficit cognitivo, lo ha scoperto solo quando da Parma, dove viveva sballottata tra madre disaffettiva, padre alcolizzato e casa famiglia, è venuta fino a Salerno per conoscere Michel.

Ma ormai era troppo tardi: ha incontrato invece Ulisse ed è cominciata la sua odissea. La storia d’amore che sognava si è trasformata in un vero e proprio incubo: per sei mesi, in un arco di tempo che va dalla fine del 2016 a maggio 2017, lui ha approfittato di lei, considerandola “roba sua”.

Avviata alla prostituzione

L’ha avviata alla prostituzione, nonostante le avesse trasmesso una malattia venerea. E più lei scendeva i gradini del degrado umano e più salivano le pretese di lui.

Finché un giorno Adelina è riuscita a sfuggire alle grinfie del mostro, ha denunciato tutto e, grazie all’avvocato Fabio De Ciuceis che l’ha assistita, ha fatto condannare Ulisse a 4 anni e sei mesi per violenza carnale, violenza privata e lesioni personali volontarie, favoreggiamento e induzione alla prostituzione, 1000 euro di multa e interdizione perpetua dai pubblici uffici.

La condanna

Il pm ne aveva chiesti otto. La condanna al risarcimento del danno avverrà in separata sede civile. La ragazza è riuscita a liberarsi ed ora lavora a Salerno come babysitter. Viene ospitata e seguita dalla Caritas diocesana, ma difficilmente potrà dimenticare gli incubi veri e propri vissuti in quei terribili giorni. Purtroppo, tantissime donne sono nella stessa condizione e non riescono a fuggire dai loro aguzzini.

(Fonte Corriere.it )