Travolto e ucciso mentre andava in bici, vittima è ex consigliere provinciale

Redazione
Travolto e ucciso mentre andava in bici, vittima è ex consigliere provinciale
Travolto e ucciso mentre andava in bici, vittima è ex consigliere provinciale

Travolto e ucciso mentre andava in bici, vittima è ex consigliere provinciale. E’ stato identificato il ciclista travolto stamane mentre percorreva la strada statale 115, nella zona di Santa Teresa Longarin, a quindici chilometri dal capoluogo.

Si tratta di Luciano Spicuglia, 60 anni, ex consigliere provinciale di Siracusa, imprenditore, che aveva lavorato in alcune cooperative. La Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta per omicidio stradale, ed i mezzi sono stati posti sotto sequestro dai vigili urbani.

La polizia municipale dovrà accertare le cause che hanno provocato l’incidente. Da una prima ricostruzione Spicuglia era uscito con la sua bicicletta per una passeggiata quando sembra si sia scontrato con un’auto, una Mercedes, che marciava nella stessa direzione.

L’impatto è stato violento ed il ciclista è stato sbalzato sul selciato e poi è finito nelle campagne circostanti. Immediati i soccorsi; ma le ferite sono apparse sin da subito troppo gravi.

Donna scomparsa nel Catanese, fratello fa trovare corpo

Resta un omicidio al momento senza movente apparente, se non da ricercare tra le pieghe della psiche. E’ un ‘giallo’, infatti, il motivo per cui Giovanni Francesco Di Prima, 22 anni, ha ucciso con colpi di arma da taglio da sorella Lucrezia, di 37 anni, la cui scomparsa era  denunciata ieri pomeriggio.

Il delitto è avvenuto nel Catanese, tra San Giovanni La Punta, dove i due fratelli abitavano assieme ai genitori, e le campagne di Nicolosi, sull’Etna, dove è trovato il corpo della donna.

A permetterne il ritrovamento è proprio Giovanni, come lo chiamano gli amici e i familiari. Ai carabinieri della stazione di San Giovanni La Punta, che lo hanno sentito per diverse ore perché non convinti delle sue affermazioni e per alcune incongruenze nei suoi racconti, ha confessato.

Si è autoaccusato del delitto, commesso con violenza al culmine, probabilmente, di un raptus, con un’arma da taglio fendendole anche la gola. E ha dato indicazioni su dove trovare il cadavere. Una strada secondaria nelle campagne di Nicolosi, dove è rinvenuto dai carabinieri.