Valle Caudina: Alfred Mirashi Milot, cervinarese di adozione, espone a Palazzo Reale di Torino

Redazione
Valle Caudina: Alfred Mirashi Milot, cervinarese di adozione, espone a Palazzo Reale di Torino

E’ passato dal volto mediterraneo, come faro per orientarsi nella sua opera, ad una chiave che non serve per aprire, ma per favorire la conoscenza, in special modo la comprensione per il diverso da noi.
In questi giorni, espone in due luoghi di grande prestigio. Ha una personale presso la prestigiosa galleria Tornabuoni a Firenze, mentre a Torino espone nella suggestiva cornice di Palazzo Reale con il giovane connazionale Elidon Xiaxha.
Alfred Mirashi, in arte Milot, sta diventando uno degli artisti più affermati nel panorama dell’arte contemporanea. Vive a Firenze, con la moglie e due figli, ma si porta dietro tanto della Valle Caudina e soprattutto di Cervinara. Il centro caudino, infatti, lo accolse, appena sbarcato dall’Albania, nel 1991.
Come tanti suoi connazionali, il giovane albanese, all’epoca aveva solo 21 anni, appena caduto il regime comunista venne in Italia per coronare il suo sogno, che era proprio quello dell’arte. Materia che studiava e già praticava in Albania. Alfred aveva un talento naturale e, dopo alcuni lavori saltuari, proprio a Cervinara iniziò a farla notare. Ad esempio, proprio nel salone del nostro giornale, conserviamo una sua opera prima che realizzò per una estemporanea di pittura, nei primi anni novanta.
Poi lasciò Cervinara, ma vi fece ritorno dopo qualche anno e fu preso sotto l’ala protettiva dell’avvocato Paolo Viscione, che da anni si occupa di arte ed ha un grande intuito per i giovani talenti. Milot, oltre a poter finalmente realizzare il sogno della sua vita, iniziò a frequentare Cervinara e strinse molte amicizie. Ed il modo per suggellare quei rapporti, per lui era lasciare un segno della sua opera. A tante persone ha lasciato una vera e propria opera d’arte, che con il passare del tempo, può solo acquistare valore. Alfred è rimasto il ragazzo di sempre. Lo abbiamo telefonato per augurargli il meglio ed appena ci ha sentito, subito ha dimostrato tutto il suo amore per il nostro paese. Ci ha invitato a Firenze e Torino e noi gli abbiamo chiesto di tornare al più presto a Cervinara perché non è stato dimenticato ed a tutti farà piacere sapere del suo successo.

Peppino Vaccariello