Valle Caudina: aule semivuote e numerose richieste di dad

Redazione
Valle Caudina: aule semivuote e numerose richieste di dad
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Valle Caudina: aule semivuote e numerose richieste di dad. Aule semivuote e sulla scrivania della dirigente Maria Pia Farese innumerevoli richiesta di didattica a distanza. E’ la foto della situazione di questa mattina nelle scuole di Roccabascerana, San Martino Valle Caudina e Rotondi.

Richieste per i figli positivi

Le scuole del primo ciclo di tutti e tre i comuni caudini fanno parte dello stesso istituto diretto dalla professoressa Farese. Le richiesta di dad arrivano dai genitori che hanno i loro figli positivi. Non erano state presentate prima, in quanto le positività sono venute fuori durante le vacanze natalizie.

Ed anche ieri mattina, al rientro dopo la lunga pausa, i genitori non avevano fatto nulla perché il presidente della giunta regionale, Vincenzo De Luca, aveva stabilito la didattica a distanza per tutte le scuole materne, elementari e medie del territorio campano.

Poi, nel pomeriggio di ieri, la doccia fredda della sospensiva del Tribunale amministrativo regionale all’ordinanza del governatore. Così, questa mattina è andata in scena la corsa alla richiesta della didattica a distanza.

I tre sindaci di Roccabascerana, San Martino Valle Caudina e Rotondi, rispettivamente, Del Grosso, Pisano e Ilario, hanno ritenuto che non ci fossero i presupposti per una loro ordinanza di chiusura delle scuole anche perché il governo è categorico rispetto alle lezioni in presenza.

Così, questa mattina, tutte le aule si presentavano mezze vuote si è scoperto subito il motivo. Tanti bimbi e ragazzi dei tre comuni risultano ancora positivi e, quindi, i genitori chiedono la dad per i loro figli in attesa che si negativizzino.

Nessuna lezione

In buona sostanza, però, per tantissimi ragazzi di questi tre comuni, nella giornata di oggi, non c’è stata alcuna lezione. Purtroppo, questo è avvenuto anche in tante altre realtà del territorio campano. La mancata conoscenza delle vere situazioni in cui si vive diventa determinante, ma di questo nessuno vuole parlare.