Valle Caudina: una preghiera per la piccola Michelle

Redazione
Valle Caudina: una preghiera per la piccola Michelle

San Martino Valle Caudina. Una preghiera alla Vergine Maria, un prece per far svegliare Michelle. Un appello, pieno di amore, quello che un papà rivolge al cielo e lancia nell’oceano di Facebook. Come se fosse un messaggio in una bottiglia. Un appello che ci ha colpiti per la grande dignità e per l’estremo amore espresso da un uomo, un padre, un marito, piegato dal dolore e dalla preoccupazione, un padre che farebbe di tutto per difendere la figlia, che l’ha sempre protetta da tutto e tutti ed ora si sente, quasi disarmato. Ma, Massimo Pagnozzi non può e non deve arrendersi perché ha sempre lottato e lo deve continuare a fare per Michelle e per tutta la sua famiglia. Massimo Pagnozzi è di San Martino Valle Caudina, ma vive ad Empoli. La sua piccola Michelle è nata con una malattia rarissima, la polimicrogiria, che provoca ritardo mentale e disfunzioni neuromotorie. Mamma e papà di Michelle, sin dal suo primo respiro hanno accolto la loro piccola come un dono di Dio, perché, come giustamente, dicono la disabilità non è un limite ma un patrimonio per l’umanità. La loro piccina ha nove anni e ad aprile si dovrà sottoporre ad una Pec (Gastrostomia Endoscopica Percutanea), che non è un intervento di particolare gravita, ma per Michelle lo è, in quanto ha diversi problemi. Tanto che all’ospedale pediatrico di Firenze, uno dei migliori al mondo, hanno ben spiegato ai genitori che dovranno tenere pronta una unità di rianimazione perché la bimba che ha nove anni potrebbe non svegliarsi più. Un colpo al cuore per Massimo e la moglie, perché hanno capito di non poter far nulla, possono solo pregare e chiedere agli amici di pregare. Sono in ottime mani, la piccola è seguita dal professore Renzo Guerrini, specialista in neurologia e neuropsichiatria infantile. Una persone di una sensibilità disarmante, tanto che nell’incontro pre operatorio ha chiesto a Massimo e alla moglie, cosa provassero ad confrontarsi, quotidianamente con la disabilità ed ha affermato che tutti si dovevano mettere almeno per cinque minuti nei loro panni. E’ molto difficile capire, ma una cosa la possiamo fare, pregare per Michelle e spronare Massimo a non perdere la speranza.