A 9 anni, dopo due amputazioni, torna a camminare

20 Giugno 2021

A 9 anni, dopo due amputazioni, torna a camminare

A 9 anni, dopo due amputazioni, torna a camminare. Andrea è un bambino di 9 anni, siciliano di Messina. È nato con una malformazione congenita detta Emimelia fibulare bilaterale H.a subìto ben due amputazioni alle gambe e per questo ha imparato a camminare tre volte. Andrea rappresenta la forza, la determinazione e la voglia di vivere nonostante la disabilità.

È mamma Maria a raccontare la storia di Andrea e lo fa anche nei social per abbattere ogni pregiudizio verso la disabilità e soprattutto di sensibilizzare che chi ha un sogno può realizzarlo se si vuole senza nessun limite.

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“Andrea ha imparato a camminare 3 volte nella sua vita – racconta Maria Serafini, mamma di Andrea – a seguito delle amputazioni delle gambe in momenti diversi della sua infanzia. Andrea è un bambino felice, sorridente e simpatico – nonostante la sua disabilità non si è mai perso d’animo e mai arreso.

Il bambino ha tanta voglia di vivere e di fare e mamma Maria racconta la sua forza e determinazione sui social condividendo il grande esempio di Andrea nell’affrontare la vita al meglio, anche quando è difficile.

“Abbiamo saputo di Andrea durante l’ecografia morfologica. Era di 21 settimane e quando i medici ci hanno informato della malformazione ci siamo subito informati e abbiamo capito che le difficoltà ci sarebbero state e pure pesanti però si sarebbero potute superare.

Andrea ha imparato a camminare tre volte – racconta Maria – quindi se lui ha imparato a camminare tre volte penso che chiunque potrà fare qualsiasi cosa. È sempre stato iper sorridente, iper tranquillo, sereno e basta, siamo andati avanti.

Le protesi sono fondamentali, infatti da quando lui ha subito la seconda amputazione ha iniziato a correre tranquillamente. Ad Andrea – conclude la madre – auguro di continuare a vivere come ha vissuto finora e di non arrendersi mai”.

Il sogno di correre più veloce e diventare un campione

“Mi piace tantissimo lo sport – dice Andrea – e correre mi dà un senso di libertà”. Lo sport è un diritto, soprattutto per un bambino che deve crescere e formarsi al suo meglio.

Andrea ama lo sport ma non può praticarlo come vorrebbe perché le protesi standard, utilizzate per camminare non sono adatte a fare movimenti più dinamici, come potrebbe essere correre o saltare, perché provocano fastidio e dolore.

Le protesi sportive hanno un costo elevatissimo più le spese mediche e la necessità per Andrea di modificarle nel percorso di crescita per adattarle. Per questo, è stata aperta una raccolta fondi per raggiungere il sogno del piccolo grande bambino, quello di acquistare due protesi sportive.

Il sogno di correre più veloce come i suoi coetanei e poi, magari, diventare un grande campione, come ha sempre sognato. (Fonte fanpage.it)

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