Airola: analisi del voto, la vittoria di Falzarano

Redazione
Airola: analisi del voto, la vittoria di Falzarano
Airola: il sindaco Falzarano chiude l'istituto superiore

Airola: analisi del voto, la vittoria di Falzarano. Seconda puntata dell’analisi del voto amministrativo ad Airola effattuata dal professore Mario Tirino. Nella prima parte l’attenzione di Tirino si è focalizzata sulla sconfitta dell’ex primo cittadino Biagio Supino. In quest punta viene analizzata la vittoria dell’ingegnere Cenzino Falzarano.

Viceversa, la vittoria di Cenzino Falzarano sembra essere piena e benedetta da un mandato conferito dalla cittadinanza in maniera convinta. L’onore di guidare per un quinquennio Airola per il neosindaco, dopo decenni di esperienza della macchina amministrativa in vari ruoli, non deve far dimenticare alcune spine.

Il ruolo delL’ex sindaco Napoletano

In primo luogo, il ruolo del neoconsigliere ed ex sindaco Michele Napoletano, vero deus ex machina del successo di “Per Airola 2026”. Naturalmente, in questa sede non si farà l’errore di riportare il chiacchiericcio di bassa lega secondo cui Napoletano stazionerebbe con il coltello in mano, pronto a tradire l’amico Cenzino per tornare sullo scranno più alto di Palazzo Montevergine.

Lasciamo queste dicerie agli imbonitori e agli showmen. Tuttavia, la presenza di Michele – sindaco quantomai amato dalla popolazione – non può essere semplicemente ignorata o derubricata a mera forza di appoggio al neosindaco Falzarano. Anche nella migliore accezione possibile, Napoletano è una presenza ingombrante: che ruolo avrà nella Giunta? Quale delega gli sarà riservata? Fungerà da vicesindaco? In che modo la sua forza elettorale trascinante potrebbe offuscare la necessaria autonomia di cui deve godere il primo cittadino?

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E ancora: se l’ambizione di Napoletano, mai celata, di scalare ulteriori gradini nella carriera politica (immaginiamo innanzitutto a livello regionale) non dovesse essere soddisfatta, dove troverà sfogo? Tornerà tra cinque anni a presentarsi da sindaco, per una storia politica che a quel punto rischierebbe di superare ogni record di longevità?

Un altro aspetto da non sottovalutare riguarda la composizione del Consiglio comunale. Anche qui – almeno a giudicare dall’esterno – il capolavoro politico di Napoletano si evidenzia per la capacità di aver portato nelle fila della maggioranza diverse figure di sua stretta fiducia: Eugenio Boccalone, il riconfermato Giuseppe Stravino, Enza Buono (molto vicina anche all’avvocato Vittorio Fucci), Antonello Laudanna.

Rapporti idilliaci tra sindaco e predecessore

Tra Michele e Cenzino – tanto più dopo un successo popolare così ampio – ci sono ora rapporti idilliaci. Tuttavia, la storia recente di Airola insegna che i rapporti di forza anche tra figure politiche vicine sono fondamentali per assicurare posizioni di vantaggio competitivo nel prossimo futuro. Si vis pacem para bellum… Quanto prima Falzarano riuscirà a testimoniare anche pubblicamente una sfera di autonomia da Napoletano, tanto prima si allontaneranno voci e nubi sulla sua capacità di emancipazione da un leader così ingombrante come il sindaco uscente.

Un’altra potenziale grana immediata potrebbe investire la composizione della giunta. Anche qui nessun accordo è sfuggito alla discrezione delle parti durante i pubblici comizi. È evidente però che la straordinaria affermazione elettorale della maestra elementare Antonietta Bernardo, prima eletta con 570 preferenze, suona come una candidatura conquistata sul campo al ruolo di vicesindaco.

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Un ruolo cui aspirava anche l’altro eletto dell’area “Io sto con Airola”, Gennaro Falzarano, che, si ricorderà, come la Bernardo è confluito in maggioranza – dopo cinque anni all’opposizione – in seguito al clamoroso voto contrario dei consiglieri di maggioranza Abbate, Influenza, De Sisto e Falco.

Le accuse di tradimento e i riferimenti alla “oppomaggioranza” (la arcinota tendenza di molti oppositori a confluire nelle fila della maggioranza) non hanno evidentemente inciso sull’apprezzamento elettorale riservato a Bernardo e Gennaro Falzarano.

Per Cenzino Falzarano la costruzione della nuova Giunta, comunque, resta un nodo da sciogliere, contemperando le affermazioni elettorali di Buono (546 voti), Falzarano (476), Boccalone (461), Stravino (402), che sembrano attestarsi come altrettanti viatici alla pretesa di assessorati – sebbene vi sia da “distribuire” anche l’importante posizione di capogruppo di maggioranza.

Un segnale di pacificazione e garanzia delle prerogative della minoranza potrebbe essere l’attribuzione della poltrona di presidente del Consiglio Comunale a uno dei quattro consiglieri dell’opposizione. Ma, per ora, non vi sono segnali in tale direzione.

Le questioni sul tappeto

Al di là delle situazion politiche immediate, il destino dell’ingegnere Falzarano – com’è ovvio e giusto che sia – sarà però determinato dalla sua capacità nell’affrontare le molteplici questioni irrisolte dalle amministrazioni Napoletano.

In ordine sparso, la mancanza di acqua in molte abitazioni; l’assenza di un piano traffico; la riscossione mai avvenuta dei canoni di locazione dovuti dall’Adler; la finalizzazione dei progetti aperti (l’apertura reale dell’econido “San Pasquale”, l’abbattimento e ricostruzione della Scuola Media “Vanvitelli”.

Ed ancora da portare a termine, il rifacimento dell’illuminazione pubblica, la riqualificazione di piazza Annunziata); l’apertura della strada tra Largo Capone e via Marcello Amoriello; le bonifiche ambientali; la gestione della sicurezza pubblica; il rinfoltimento della Polizia Municipale con i nuovi arrivi provenienti dal “concorsone” regionale; la riorganizzazione degli uffici comunali, oggi svuotati di personale e competenze.

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Bisogna annoverare anche la risoluzione della questione “isola ecologica”, ora collocata in zona alluvionale; la manutenzione ordinaria e straordinaria del verde pubblico; la gestione dei parchetti per bambini; la riqualificazione e il recupero dell’impiantistica sportiva, oggi ridotta ai minimi termini; i dispositivi per la pubblica sicurezza nei giorni e negli orari della movida.

Sul tappeto non manca il recupero del Castello; il ripristino e l’ampliamento dei percorsi naturalistici della pista ciclabile e dell’area Monteoliveto-Addolorata (oggi in condizione inaccettabile e ancora privi per lunghi tratti di pubblica illuminazione); la riduzione del gravoso carico fiscale per i cittadini; la riapertura del Centro Diurno; il rilancio della Biblioteca e del Museo Civico, magari con rioccupazione dello splendido palazzo MIB di Via de’ Fiori dove erano collocati.

La questione edilizia popolare

Molto atteso anche l’impegno di portare a termine  la ristrutturazione completa dell’edilizia popolare (da Fossa Rena agli altri complessi); l’apertura di piste ciclopedonali nel centro urbano; il varo del PUC; la messa a punto di un piano commerciale; la regolamentazione dell’occupazione del suolo pubblico; la necessità di impegnarsi, nella Città Caudina, per la ripresa del collegamento ferroviario con Napoli e Benevento.

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Non deve essere dimenricato il supporto alle battaglie per l’Ospedale di Sant’Agata e per il completamento delle grandi opere ferme da anni (la Fondo Valle Isclero, la Paolisi – Pianodardine); l’attrazione di nuovi investimenti nel polo industriale; l’implementazione del centro diabetologico e, auspicabilmente, di altri servizi di medicina di prossimità (perché non riattivare per esempio un centro vaccinale ad Airola, presente fino a circa dieci anni fa?).

I dossier sul tavolo del neo sindaco sono davvero molti ed altri ancora sicuramente ne dimentichiamo. In definitiva, il giudizio sul sindaco Vincenzo Falzarano dipenderà esclusivamente dalla sua capacità di guidare una squadra forte, competente, volitiva verso la concretizzazione di progetti chiari, trasparenti e realmente orientati al bene comune

Mario Tirino ( continua)