Caserta: l’emozionante cerimonia in ricordo del ginecologo Sergio Izzo

Redazione
Caserta: l’emozionante cerimonia in ricordo del ginecologo Sergio Izzo

Dalla nostra inviata Brigida Abate

Il nome del professionista e ginecologo insigne Sergio Izzo, al quale è stata intitolata ieri, l’unità operativa complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’azienda ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta, ove lui era primario, ora risuona sovrano e carico di tanti ricordi che ha lasciato in quelle mura dove ha aiutato a venire alla luce tanti bambini e dove ha svolto fino alla fine il suo impegno professionale con alta dedizione e con riconosciuta efficacia.
È stato un meritato e doveroso atto di omaggio da parte dell’intera Struttura Ospedaliera, e in particolare del Reparto neonatale, tributato a chi ha cumulato, giorno dopo giorno, stima, riconoscimento, apprezzamento, alta professionalità e soprattutto una straordinaria carica di rapporti umani. Toccante tutto il percorso della cerimonia, durante la quale erano visibili dei volti sensibilmente commossi, ma insieme tristi per l’assenza di un “Grande” che non c’è più.
Ad introdurre, l’attuale primario Luigi  Cobellis: “La vostra presenza attesta ancora di più il vuoto lasciato da Sergio. Con la consapevolezza che se  siamo qui vogliamo rinnovarne ancora il ricordo sia morale che professionale. Se non ci fosse stata una persona in grado di dirigere e di costruire questo percorso importante, probabilmente questo non ci sarebbe stato. Se questo è così, è perché Sergio ha seminato bene ed io oggi sto raccogliendo una eredità e provando a fare altrettanto bene. Una prova tangibile questa targa che ci spinge a fare altrettanto bene e possibilmente anche a migliorare”.
Subito dopo il Commissario straordinario della gestione Cinzia Guercio che ha voluto vicino la caposala per le testimonianze vissute, e così si è espressa: “Impariamo, al di là dell’eredità morale e professionale, ad usare dei termini che devono far bene a noi stessi quando parliamo di etica, di moralità, quando diciamo che tante brutture  devono stare lontane, insomma parliamo di messaggi ed io penso che il prof. Izzo può essere ricordato sia per l’attività di ogni giorno sia per il suo messaggio morale: la mia moralità e la mia integrità fino alla fine” e rivolgendosi alle nuove leve ed ai professori con tanto di occhiali ha concluso: “Ricordiamo qual è il nostro valore di persona perché lui è stato una persona prima di essere professore”.
Non ha nascosto la sua intrattenibile emozione la caposala Maria Santabarbara: “Otto anni fa è iniziata la nostra rinascita, con la sua venuta perché la nostra realtà era un po’ diversa, ma lui con la sua volontà ferrea ha trovato terreno fertile. Abbiamo pianto, abbiamo vissuto tutte le esperienze di essere umani, lui ci ha inculcato la voglia di combattere e di andare avanti senza lasciare nulla di intentato, sia per la nostra vita di reparto e sia per la nostra vita familiare, lui amava le persone, i pazienti. Il suo cuore e la sua bontà hanno sempre prevalso su tutto, io non ho conosciuto persone simili e nel mio cuore c’è sempre lui che ci ha trasmesso di andare avanti e non fermarci davanti a qualsiasi ostacolo e noi lo stiamo facendo con il suo aiuto”.
Anche Anna Tamburro, ginecologa del Reparto, ha portato la sua testimonianza: “Era una eccellenza nel campo professionale, anche a livello internazionale. Lui andava al di là, era eccezionale per la sua morale, lui amava tutti allo stesso modo, per lui i pazienti erano tutti uguali. Aveva parole di conforto per tutti, trasmettendoci la moralità, prima il paziente poi tutto il resto. Eccezionale anche come uomo che amava profondamente la sua famiglia, io ho avuto il privilegio di conoscerlo oltre l’ambiente lavorativo. Lui ti dava quello che non chiedevi, un amico scomodo perché come tutti gli amici veri ti faceva vedere la verità. Il suo messaggio era di rendere visibili le cose vere sperando di migliorare da queste, lui ci ha seguiti nei momenti belli e brutti, ha costruito una famiglia e ha lasciato una eredità”.
Il fratello, senatore Mino Izzo, ha ringraziato tutti con la voce vibrante per la forte emozione: “L’omaggio che avete voluto dare a mio fratello con l’apposizione di questa targa è un riconoscimento non solo a Sergio, ma a chi vuole in questa società impegnarsi per gli altri, per affermare i principi sani che costituiscono il nostro DNA. Solo se noi nella vita ci dedichiamo agli altri, seguiamo l’obiettivo di Sergio, di migliorare la condizione economica e di salute di tutto il nostro paese”.
Ha  concluso il responsabile del dipartimento materno infantile Pasquale Femiano: “Un nobile onesto, persona adorabile e meravigliosa. Sergio ha tracciato un solco che non è stata solo una svolta professionale, ma l’inizio di una continuazione predestinata con Cobellis. Diciamo solo Grazie, perché Sergio è stato un grande”.
Il  momento più importante è toccato alla moglie Cristina Rapuano che, in  presenza dei figli, ha avuto il compito di scoprire la targa. Tra  applausi e lacrime dei colleghi di Sergio ha ringraziato tutti.
Presenti alla cerimonia, tra gli altri, i commissari Michele Ametta, Leonardo Pace, il  direttore sanitario Alfonso Giordano, il direttore amministrativo Alberto di Stasio, il primario di otorinolaringoiatria Ortensio Marotta e il presidente dell’ordine dei medici di Benevento Giovanni Ianniello.
L’operato dell’uomo e del professionista quando è alto e nobile, non può non lasciare traccia duratura nel tempo a motivo di insegnamenti, di memorie, di prassi e di azioni che ha insegnato e che restano come un’orma indelebile sui sentieri che Sergio Izzo ha percorso ed insieme con lui una pluralità di alti operatori che, anche in situazioni difficili e critiche, hanno riportato clamorosi successi.
Commossi tutti i partecipanti, ma anche soddisfatti per aver attestato, con l’intitolazione, l’affetto e la comunanza dei sentimenti ad una persona alla quale, nonostante l’assenza ed il decorso del tempo, continuano a sentirsi legati.