Cervinara, accuse all’Audax: i soci fanno quadrato intorno a Ricci

Il Caudino
Cervinara, accuse all’Audax: i soci fanno quadrato intorno a Ricci

Tutti i soci dell’ AUDAX CERVINARA 1935 in merito alle accuse ricevute in questi giorni da mister Pasquale Ferraro, è vicina al proprio presidente Joe Ricci per tutto l’operato che ha fatto in questi anni e non risponderà a nessun altra accusa perché è impegnata ad organizzare la prossima stagione”.

Ecco cosa aveva scritto mister Ferraro:

Avevo già salutato, avevo già reso omaggio alla mia squadra e alla mia gente. Per me bastava così, non serviva più mezza parola. Quello che abbiamo fatto in campo non ha bisogno di cerimonie, quest’anno è stata la più grande celebrazione di una passione che sempre infiammerà i cervinaresi. Anche per questo ho aspettato qualche giorno: ho pensato se valeva la pena rispondere alla scandalosa offesa che ho ricevuto dal Presidente Ricci. Ho atteso per non turbare la mia presentazione con il Grotta e per dare tempo alla mia amata ex squadra di trovare il nuovo Mister. Ora sono l’allenatore di una grande squadra e l’Audax ha trovato chi la guiderà. Un grande abbraccio al mio amico Pasqualino Iuliano, il mio sogno era il suo sogno: allenare la squadra del nostro paese, sogno avverato! Lo sapete tutti, pochi giorni fa sono stato accusato di tradimento. Tradimento… ho letto questa parola e subito sono corso a sfogliare il vocabolario. TRADIMENTO: Ingannare qlcu. o, violare un patto, venire meno a un obbligo vincolante, alla fede data. Mi sono preso qualche minuto e ho ragionato su tutte le mie mosse nelle ultime settimane. Incredulo alle accuse, ho voluto assicurarmi se davvero ero o no un traditore. Il Presidente si è scagliato con la violenza di chi non ha argomenti. Mi viene facile riavvolgere il rullino e spiegare tutto. Due tappe sono fondamentali, chiarire serve a me come uomo e allenatore, ma servirà ai tifosi e ai mie ragazzi che tanto mi hanno fatto gioire. Lo devo anche alla mia nuova società e alla mia famiglia che non meritava di leggere un falso ritratto di me. Volete sapere una cosa? Volete sapere cosa c’è prima del “tradimento”? Tenetevi pronti… prima delle accuse (false) c’è stato un esonero. Sì, avete letto bene: il 4 Luglio il super Presidente in un messaggio – ebbene sì in chat – mi ha annunciato che non ero nei piani dell’Audax, anzi mi ha anticipato l’iscrizione della squadra al campionato di Eccellenza, le sue dimissioni e la consegna della società al Sindaco. In quel momento ero “caro amico… con il quale avrò sempre il piacere di passare momenti extra calcistici insieme”. Tutto vero, io non ero nei piani e ha iscritto la squadra in Eccellenza, mi pare che manchi un ultimo passaggio, ma non è questo il punto. Due giorni prima già avevo avuto i primi interessamenti dal Grotta, cosa ampiamente comunicata a Ricci. Tornato dalle meritate vacanze (dopo la finale play off nazionale), la mia prima preoccupazione è stata quella di incontrare il Presidente. All’incontro, per correttezza e forma, ho portato due importanti rappresentanti della rosa e un dirigente. Credo che nessuno dei quattro quel giorno abbia capito le volontà e il programma per il futuro, mentre la squadra già perdeva pezzi. Ci siamo lasciati con un “prenditi due giorni”. Non erano ancora scaduti quando il Presidente mi ha contattato, una chiamata senza risposta perché lavoravo. Poi secondi dopo, sempre in chat (segnatevi questa cosa della chat), ci fu un veloce scambio di battute. Alla domanda “vorrei sapere che fai per la panchina? ”risposi semplicemente “sarei venuto da te oggi, lascio…”. Ad un messaggio in chat credo si risponda con un altro messaggio in chat. Non avevo piccioni viaggiatori, galoppini, messaggi in bottiglia, segnali di fumo né raccomandate da spedire. Dopo la mia dolorosa scelta, un altro bel messaggio, no non una telefonata né un incontro. Un messaggio, sì in chat. Davvero parole stupende nei miei confronti e un ultimo tentativo di ritrovarci. Quanto sarà passato tra l’elogio e il comunicato in cui vengo definito “traditore”? Un mese? Un anno? No, un solo giorno. Bipolare, devo scoprire il significato anche di questa parola. Il giorno dopo, infatti, sono stato accusato di aver usato la chat e quindi di essere stato ridicolo nel comunicare una decisione così importante, un tradimento in chat. E’ davvero paradossale che mi venga mossa questa accusa. Io incapace di comunicare opportunamente? Quindi comunicare appena un giorno prima ai tifosi che la squadra non si inscrive alla D è un modo opportuno? Davvero superiamo il confine del grottesco, chi ha comunicato per settimane ad un popolo trepidante un messaggio e l’ha poi barbaramente tradito non sono stato certo io. Perché i giocatori che con il massimo della sincerità hanno lasciato l’Audax (anche in chat) non hanno ricevuto lo stesso trattamento? Mistero. E perché quelle voci che si sentono a via Roma o ai tornei di calcetto non superano il brusio o la chat (ancora loro). Rimane un fatto, non c’è tradimento se non si viola un patto. Facciamo un esempio semplice semplice, se un persona mi rassicura di un rapporto professionale (lavoro – compenso) a la stessa persona viene meno al patto, ecco questo è un tradimento! Non sono un esperto di semantica ma qui siamo a livello base. Per alcuni credo sia difficile credere che la verità sia così limpida, soprattutto dopo le parole del Presidente. Ma forse sfugge che le parole scritte, sì proprio quei messaggi in chat lasciano un segno. Fanno archivio, restano come documento della verità. Dovevo spiegare le vicende che mi hanno portato alla decisione di lasciare. Dovevo controbattere alle false accuse. Lo dovevo, come ho già detto, alla mia gente, ai miei cari, alla mia nuova società. Da Battipaglia fino alla Sicilia, chi ci avrebbe mai pensato. Chi poteva mai immaginare che un cervinarese avrebbe dovuto imbarcarsi da Napoli o superare lo Stretto per vedere il magico Cervo? Che storia fantastica. Ho allenato il Cervinara e sono un cervinarese questo dal mio curriculum nessuno lo può togliere. Oggi dovevo depennare un brutta parola, un’ingiuria gratuita. Ora sono sereno, torno a lavoro molto modestamente e, perché no, a “sfornare” nuovi successi. Come concludere? Ah sì, in FEDE Pasquale Ferraro.