Cervinara: c’era una volta IL PUNGOLO CAUDINO

Redazione
Cervinara: c’era una volta IL PUNGOLO CAUDINO

Cervinara. Si chiamava Il Pungolo Caudino e sono arrivati a noi, solo i primi due numeri, probabilmente, gli unici pubblicati: il primo ha come data due aprile 1955 ed il secondo è del 10 maggio successivo. Questi due numeri fanno parte del patrimonio della nostra biblioteca. Nel 1955, un gruppo di amici, tra i quali l’avvocato Domenico Clemente, il nostro Raffaele Cioffi, il prefetto Antonio Pagnozzi e tanti altri giovani dell’epoca, per iniziativa dell’odontoiatra Clemente Clemente diedero vita ad un quindicinale che, come ben diceva il nome della testata, voleva fungere da pungolo alla società cervinarese. Bisogna ricordare che Clemente Clemente era molto vicino ai giovani, basti pensare ai tanti sacrifici che fece per organizzare eventi sportivi, di cui il centro caudino, sino ad allora, non aveva mai avuto conoscenza. Già nel 1928, infatti, da presidente dell’Audax presentò un progetto per un campo sportivo comunale che fu approvato nel 1932 con delibera del podestà Caggiano. Ma solo nel 1953, con i cantieri di lavoro, voluti da Fiorentino Sullo, si realizzò il primo campo sportivo che sorgeva in località Ferrari. La partita di inaugurazione ricorda molto il film Fuga per la Vittoria di John Huston, però, a parti inverse. Il campo fu inaugurato nel 1953 ed il dottore Clemente Clemente riuscì ad organizzare un’amichevole con una rappresentativa di ex prigionieri di guerra che si trovava nel campo profughi di Capua. Quegli stranieri, tra i quali tedeschi e loro alleati, erano tutti di categoria superiore e sconfissero i cervinaresi per sei reti a zero. Tanto che Raffaele Marsullo, che allora curava i servizi sportivi per Il Roma, scrisse nella corrispondenza della cronaca della partita che la benedizione dell’Abate di Ferrari, Antonio Girardi, non aveva portato bene alla squadra di casa. Dopo, però, l’Audax seppe riscattarsi. Storie di altri tempi che Il Pungolo Caudino ha riportato in mente. Un modo per capire quanto sia importante la memoria.