Cervinara, i giovani dell’Oratorio San Marciano scrivono al Vescovo

5 Maggio 2016

Cervinara, i giovani dell’Oratorio San Marciano scrivono al Vescovo

Riceviamo e pubblichiamo una lettera che alcuni giovani dell’oratorio di San Marciano hanno indirizzato alla Curia di Benevento. Ecco il testo completo:

“Salve,

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Chi scrive è un gruppo di giovani parrocchiane e parrocchiani della Parrocchia di San Marciano di Cervinara.
Due anni fa nacque in noi, incoraggiati dalla parole di Papa Francesco, il desiderio di rendere la nostra Parrocchia luogo di incontro e di amore, luogo dove i bambini potevano trovare occasione di giochi, i giovani occasione di dialogo, gli adulti un luogo dove dividere con i ragazzi i racconti della loro esperienza.
Animati da entusiasmo e desiderio di fare, pian pianino abbiamo, con il nostro lavoro e con i nostri risparmi dato vita ad un oratorio che, nel nome dell’amore verso nostro Signore, prendesse vita e si accrescesse sempre più di numero e di attività.
Non furono poche le difficoltà che dovemmo superare, ma la forza della fede e l’aiuto spirituale ci faceva sentire la fatica come un divertimento e le difficoltà come un gioco.
Ripulimmo, tinteggiammo e ristrutturammo dei locali della Chiesa che erano malridotti ed abbandonati e nel giro di un mese tutto fu pronto per accogliere bimbi, giovani e adulti.
Grazie all’esperienza e alla tenacia di Clementina Casale e Cinzia Martone, iniziammo anche a dare vita ad iniziative, come le recite natalizie e l’infiorata del Corpus Domini; ottenendo un buon richiamo di paesani che iniziarono ad avvicinarsi alla Chiesa, portare i loro figli e anche essi aiutarci con nuove idee e nuove iniziative, in modo particolare nel periodo Pasquale con la preparazione e la distribuzione delle Palme Benedette, coinvolgendo i bimbi nel vestirsi da chierichetti e donare le palme a ogni persona che le gradiva anche senza lasciare offerte.
La nostra gioia era tanto grande quanto più partecipavano persone, che non si erano mai viste in chiesa o alle funzioni religiose.
Non mancava, di certo, la lettura del vangelo e gli incontri che divulgavano sia la parola del cristo ma anche le belle e toccanti parole del nostro Santo Papa.
Una particolare attenzione, fu riposta verso i bambini meno fortunati e verso quelli disabili, che potevano vivere momenti privi di ostacoli e barriere con la gioia di qualsiasi altro bambino normodotato.
In nome dell’more verso il Cristo davamo amore e venivamo ripagati con amore.
Tutte le spese sono state da noi coperte, grazie a delle offerte e all’autotassazione.
Grazie all’adesione di alcune professoresse, iniziammo anche a creare un doposcuola dove i bambini venivano aiutati negli studi e gli veniva insegnava anche la lingua inglese, il tutto gratis, senza nessuna quota richiesta.
Lo scorso Natale abbiamo organizzato dei Mercatini di Natale, e grande fu la nostra gioia quando ad aderire all’iniziativa fu l’intera comunità di Cervinara.
In solo due anni, dal nulla, avevamo reso dei locali malandati in luogo di ritrovo, di pace, di fratellanza e di amore di una comunità tutta.
Forse troppo grande era la nostra gioia da farci distrarre dall’esistenza del male, ed un giorno il male bussò alla nostra porta nelle vesti di un banale diverbio con persone estranee al nostro gruppo, in occasione della preparazione di un dramma sacro in occasione della Pasqua.
Tutto sembrava andare per il verso giusto.
Una parte del programma era la Narrazione ed il Maestro, che sino a quel momento era stato un bravo insegnante condividendo con noi entusiasmo e lavoro, decise di affidare la parte della Narrazione a persone che mai avevano provato con il coro e mai avevano, sino ad allora, partecipato attivamente alle iniziative.
L’unico motivo era quello politico.
Si, per noi fu come un tradimento, una ferita inferta con malanimo, mai avevamo consentito che la politica potesse varcare le soglie dei nostri momenti di attività, progettazione e lavoro.
Le nostre due amiche avevano provveduto già a tutto, a proprie spese, le fotocopie inerenti le varie parti da recitare e cantare, locandine che annunciavano l’evento ed invitavano i paesani, ed ogni altra cosa utile e necessaria.
Per tale motivo si rivolsero al Parroco per chiedere una sua intercessione e convincere il Maestro a far recitare la Narrazione non al vicesindaco di Cervinara, ma, come giusto, ad un componente del gruppo.
La richiesta fu fatta con tanta speranza, anche perché sino ad allora il parroco aveva benevolmente acconsentito all’uso dei locali e si diceva molto entusiasta dei risultati da noi ottenuti. Ma, il male della politica si dimostrò più forte del bene comune, ed il Parroco Mons. don Vito Cioffi ebbe parole dure, immotivate, immeritate e ciò che fu di più danno, alla presenza dei bambini, dei loro genitori e di alcuni giovani che ebbero come reazione quella di allontanarsi delusi, seduta stante feriti nell’animo, nell’entusiasmo, nello stesso amore che avevano riscoperto verso la Chiesa ed il nostro Signore Gesù Cristo.
Nella speranza del Vangelo e rincuorati dalle parole del Santo Padre ci siamo permessi di scrivere questa lettera nella speranza che qualcosa si possa fare per ridonare all’oratorio quella serenità e quella Pace in quel clima di amore fraterno che avevamo raggiunto con l’intera comunità Cervinarese.
Disponibili sin da ora ad un eventuale incontro per meglio esplicitare a parole tutto quanto già riassunto in lettera, ci affidiamo speranzosi alla S.V Eccellentissima sicuri che madre Chiesa e nostro Signore che è in cielo, sapranno riportare il bene e la pace che guarisce ogni ferita.
Con ossequio

I giovani dell’Oratorio di San Marciano”

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