Classe in quarantena solo con tre positivi: le nuove regole

Redazione
Classe in quarantena solo con tre positivi: le nuove regole
Classe in quarantena solo con tre positivi: le nuove regole

Classe in quarantena solo con tre positivi: le nuove regole. È varato ieri sera il documento con le “Indicazioni per l’individuazione e la gestione dei contatti di casi di infezione da Sars Cov in ambito scolastico”.

Il documento è elaborato dall’Istituto superiore di Sanità, dal ministero della Salute, dell’Istruzione e dalle Regioni. Nel documento, che sarà diffuso, a stretto giro, agli Uffici scolastici regionali e alle scuole mediante una nota di accompagnamento, si prevede tra l’altro, come era già emerso nelle bozze circolate in questi giorni, che non ci sia didattica a distanza se c’è un solo positivo in classe.

Se i casi sono due è prevista una quarantena “selettiva” a seconda se si sia vaccinati o meno; mentre si resta tutti a casa se i casi sono almeno tre, sia tra gli alunni che tra i docenti.

Il documento tiene conto dell’aumento della copertura vaccinale; punta a favorire la didattica in presenza e a rendere più omogenea la gestione dell’emergenza Covid in ambito scolastico.

L’Italia s’è desta

I presidi hanno recepito positivamente la novità, come ha sottolineato Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”.

“Con un solo positivo niente più quarantena per tutta la classe; con due positivi stanno a casa i non vaccinati e frequentano solo i vaccinati – ha spiegato Giannelli – Discriminazione?

Bisogna tutelare tutti quanti, a questo punto ci saranno lezioni a distanza per chi non può frequentare perché rischierebbe di contagiare ed essere contagiato. Ovviamente c’è un corollario: è meglio che ci vacciniamo tutti”.

Critici invece i sindacati, che oggi hanno partecipato alla riunione del Tavolo permanente sulla sicurezza, durato quasi 3 ore per mettere. I sindacati lamentano di non aver avuto l’ultima versione del documento.

E, soprattutto, contestano che debbano essere i dirigenti scolastici a decidere sulle quarantene mentre, sostengono, non spetta loro avere competenze sanitarie.

Cosa dice il testo del documento

“Sebbene la valutazione dello stato di contatto di caso COVID-19 sia di competenza del Dipartimento di Prevenzione (DdP); e le relative azioni debbano essere intraprese dopo attenta valutazione dell’eventuale esposizione, le procedure di gestione dei contatti a livello scolastico dovrebbero essere semplificate.

Attraverso un sistema che preveda una serie di automatismi, nel rispetto della normativa vigente della privacy, è precisato, gestibili sin dalle prime fasi direttamente dal dirigente scolastico e dal referente scolastico COVID-19, in stretta collaborazione con il DdP”.

“Resta inteso che a tali automatismi potranno seguire eventuali azioni di sanità pubblica, specifiche e puntuali, in seguito alla valutazione del rischio effettuata dal DdP, che rimane comunque incaricato della disposizione delle misure da intraprendere.

Le autorità sanitarie

Se le autorità sanitarie non possono intervenire tempestivamente, prosegue il testo della circolare, “il dirigente scolastico venuto a conoscenza di un caso confermato nella propria scuola è da considerarsi quindi autorizzato, in via eccezionale ed urgente, a sospendere temporaneamente le attività didattiche in presenza nella classe/sezione/gruppo.

E trasmette le indicazioni standardizzate preventivamente predisposte dal Dipartimento di prevenzione in accordo al presente documento per l’avvio delle misure previste dal presente protocollo, sia ai bambini/alunni/genitori/tutori che agli insegnanti che sono stati a contatto con un caso COVID-19 confermato, in attesa della formalizzazione e di eventuali misure specifiche da parte del DdP”.

“Poiché nel contesto scolastico è attualmente previsto l’utilizzo di mascherine, secondo le modalità previste dai protocolli di sicurezza vigenti, in combinazione con altre misure di prevenzione, una parte dei contatti in ambito scolastico potrà essere considerata a basso rischio.

Con l’introduzione di una strategia di “sorveglianza con testing” si specifica. Si ricorda, inoltre, che in base alle indicazioni fornite già dal ministero la quarantena non è prevista per i contatti definiti come a basso rischio; “eccetto che in presenza di variante Beta sospetta o confermata”.