Montesarchio: portate alla luce tombe del VI e IV secolo a. C.

Redazione
Montesarchio: portate alla luce tombe del VI e IV secolo a. C.
A Montesarchio è proseguito lo scavo a Via Napoli dove nei giorni scorsi, in occasione dei lavori del Comune per l’ampliamento della rete fognaria, era stato rinvenuto uno splendido cratere a figure nere d’importazione attica.
Le indagini coordinate dalla Soprintendenza Archeologica hanno consentito di portare in luce altre tombe caratterizzate da ricchi corredi funerari, databili tra la fine del VI e il IV secolo a. C.
Tra tutte spicca una sepoltura maschile con corredo costituito da pregevoli ceramiche d’importazione (un’anfora e alcune coppe a figure nere di produzione attica) e da vasi e strumenti in bronzo di importazione etrusca (brocche e bacini di varie dimensioni, attingitoi, colini e una grattugia), tutti oggetti funzionali al simposio, modello culturale di riferimento delle élites aristocratiche caudine. Una sepoltura femminile, vicina alla precedente, aveva un ricchissimo corredo personale, con oggetti d’ornamento di eccezionale qualità: una collana d’ambra costituita da decine di vaghi di forme e dimensioni diverse, numerose fibule in ferro con arco rivestito d’ambra, bottoncini in oro che decoravano  la veste della defunta.
Anche le tombe risalenti al IV secolo a.C. si distinguono per la qualità dei corredi, con crateri a figure rosse e fibule in ferro con rivestimenti in osso e in lamina d’oro.
Non vi è dubbio che quello indagato nei giorni scorsi sia uno dei lembi più ricchi della necropoli caudina, come ha rivelato la fitta concentrazione di sepolture caratterizzate da corredi di spicco. La necessità di far proseguire i lavori e di riaprire una delle arterie principali della città ha costretto gli archeologi e gli operatori a lavorare con ritmi serrati anche durante il fine-settimana e, spesso, in orario notturno. Si è resa necessaria pertanto anche l’assidua sorveglianza delle forze dell’ordine (sono stati impegnati la Polizia Municipale e i Carabinieri della locale Stazione), che hanno scongiurato l’intervento di tombaroli e clandestini.