Ospedale di comunità, Ilario candida Rotondi

Redazione
Ospedale di comunità, Ilario candida Rotondi
Rotondi: la giunta Ilario taglia i costi sui rifiuti ed aumenta i servizi

Per rafforzare l’assistenza territoriale sanitaria, la cui debolezza è stata messa in evidenza dalla pandemia, il PNRR — il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, cioè i fondi straordinari stanziati dalla UE in favore dell’Italia — prevede la creazione e la messa in opera di un grande numero di Ospedali di Comunità, ovvero Strutture di Cure Intermedie.

Lo si legge in un comunicato stampa del sindaco Peppino Ilario e di tutta l’amministrazione comunale di Rotondi.

In Campania, continua la nota.  se ne prevedono 38, e al momento ne esiste soltanto uno con 10 posti letto a Bisaccia, in provincia di Avellino. Cosa sono Si tratta di strutture finora mai realizzate nel nostro Paese.

Piccoli ospedali

Sono piccoli ospedali, con un massimo di 40 posti letto ma generalmente tra i 10 e i 20, pensati come una sorta di raccordo tra i grandi centri ospedalieri e le comunità del territorio. Cosa fanno

Non prevedono l’assistenza ai lungodegenti (la degenza massima può arrivare a 20 gg.) né medicina ad alta specializzazione, ma dispongono di un laboratorio diagnostico, di un servizio di radiologia, di medici e infermieri per il trattamento di pazienti con episodi acuti o che necessitano di trattamenti per patologie croniche, o bisognosi di interventi a bassa intensità clinica.

Insomma, quanto indispensabile per le esigenze sanitarie di una comunità che al momento, per accedervi, deve affrontare spostamenti non brevi. In quanto tempo Dovranno essere realizzati tra il 2020 (alcuni, pochi, sono già attivi sul territorio nazionale) e il 2026.

La candidatura di Rotondi

Rotondi in questi giorni avanzerà agli organi centrali la sua candidatura e si impegnerà a dare massimo supporto per fare in modo che i lavori inizino nel più breve tempo possibile. I costi e i posti di lavoro Il costo medio di una struttura è stato calcolato in 2.280.000 euro, cui bisogna aggiungere un 15% (342.000 euro) di attrezzature tecnologiche. I costi sono sostenuti dallo Stato, e il potenziale dei posti di lavoro generati è evidente, come pure i benefici per l’indotto.