Picchia e umilia la moglie per 7 anni, scatta il divieto di avvicinamento

Redazione
Picchia e umilia la moglie per 7 anni, scatta il divieto di avvicinamento
Abusi sessuali in famiglia su una ragazza, condannati madre e figlio

Picchia e umilia la moglie per 7 anni, scatta il divieto di avvicinamento. A seguito di una mirata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, i Carabinieri della Stazione di Ariano Irpino (AV) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica di Benevento, nei confronti di un trentottenne di Ariano Irpino per il reato di maltrattamenti nei confronti della moglie.

Il via alle indagini

Le indagini, avviate nell’aprile 2022, hanno consentito di acquisire gravi indizi in ordine alla sussistenza di una reiterata attività vessatoria posta in essere dal prevenuto nei confronti della moglie convivente.

In particolare, a far data dal 2015, poco dopo la morte del proprio padre, maltrattava la moglie, spesso dopo aver abusato di sostanze alcoliche,  insultandola e minacciandola di morte,  offendendo il suo onore ed il suo pudore ogni volta che lei tentava di dissuaderlo dal gioco,  e usando violenza nei suoi confronti, colpendola con pugni e schiaffi, anche alla presenza dei figli minori, sottoponendo la stessa a continue vessazioni tali da cagionarle sofferenze, privazioni, umiliazioni,  al punto da temere per la propria incolumità e quella dei figli minori e da costringerli ad alterare le proprie abitudini di vita e lasciare l’abitazione familiare.

Divieto di avvicinamento

Il G.I.P. presso il Tribunale di Benevento, ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza, accoglieva la richiesta della Procura di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla moglie da cui dovrà mantenere la distanza di almeno 300 metri, ricorrendo le esigenze cautelari e ritenendo la misura applicata quella più idonea a neutralizzare il rischio di reiterazione.

Il provvedimento oggi eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.