San Martino Valle Caudina: nascita di una biblioteca

10 Aprile 2019

San Martino Valle Caudina: nascita di una biblioteca

San Martino V. C. – Mi sono venuti in mente, in occasione dell’inaugurazione di una biblioteca modeste considerazioni, riflessioni pensieri e suggerimenti contenute nelle pagine di numerosi libri che ho avuto la gioia di sfogliare. La poetessa statunitense Emily Dickinson affermava nell’Ottocento che il libro e le sue pagine sono come un vascello, che ci consente viaggi in giro per il mondo. Più recentemente la giovane Malala, premio Nobel per la pace nel 2013, ha affermato che “ libri e penne sono le armi più potenti” e che “l’istruzione è la vera soluzione”. Pur con tutti i limiti e le possibili incrostazioni leggendarie e religiose, dal passato emergono tesori di sapienza custoditi in opere fondamentali come i poemi omerici, Iliade ed Odissea, o come la Bibbia, o anche come il più antico dei libri di genere letterario giunti a noi, “L’epopea di Gilgamesh”. La lotta per la eliminazione di un presunto nemico non giova al progresso della civiltà; se il libro è fatto di materiale deperibile, i tecnologici sentieri delle memorie dei moderni strumenti di informazioni non sono esenti da attacchi di virus o da altre forme di distruzione. In un film del 2010, Codice Genesi, uno dei superstiti del conflitto nucleare che ha ridotto la terra a macerie inospitali, attraversa diversi territori desolati con uno zaino che contiene un oggetto misterioso. Un altro sopravvissuto, che ha costruito un criminale potere personale, sa che in quello zaino è nascosto un suo terribile nemico, che potrebbe, se diffuso, decretare la sua fine: l’ultima copia della Bibbia rimasta integra sulla terra. Il coraggioso pioniere lo porterà a destinazione, in un luogo dove pochi altri libri sono custoditi da un moderno Gutemberg, che provvederà a moltiplicarne le copie.

Il libro è un amico, la sua presenza conforta, non è un alieno come il testo visivo informatico perché è lì, a portata di mano, visibile nella sua corporeità, tangibile nella sua materialità.

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E’ uno di famiglia, un conforto, un approdo sicuro nelle ore più nere e solitarie. Ogni sua pagina può essere annotata, messa in evidenza con un segnalibro, individuata e poi lasciata lì in evidenza, come una innamorata per ulteriori incontri, per altri colloqui intimi e privati, in un rapporto non visibile da altri e in cui nessuno potrà intervenire.

Il libro lo si può amare e rimproverare, perché ti scuote la coscienza o ti fa sognare, perché alimenta la tua conoscenza, perché non si presenta ai tuoi occhi come un meccanico strumento da compulsare, ma come una terra misteriosa in cui di volta in volta sei l’assoluto scopritore, l’Ulisse curioso e coraggioso che sa costruirsi da solo la strada per la “virtute e la canoscenza”. Aveva ragione il poeta latino Marziale quando, per difendere il suo crudo realismo, affermava: ”Pagina mea sapit hominem”, “la mia pagina profuma di uomo”.

Voleva dire che il libro non è astrazione, ma materia vivente, ha trasferito il miracolo della umida corteccia che dà vita nella intelligente successione delle parole.

In questo contesto ogni iniziativa che tende alla conservazione ed alla diffusione del patrimonio librario va sorretta, ammirata ed incoraggiata. Domenica 31 marzo a San Martino Valle Caudina, nell’ex Villino Del Balzo, sede della Pro Loco ed inserito in un più vasto contesto di strutture con scopo didattico e culturale, si è inaugurata la Biblioteca Comunale intitolata al sacerdote Antonio Marini. Il sindaco Pasquale Pisano ne il Presidente della Pro Loco Mimmo Pisano, alla presenza dell’assessore alla cultura Francesco Bello, hanno illustrato ai numerosi presenti -fausto segno!- lo sforzo sostenuto dalla Amministrazione per offrire alla libera consultazione oltre cinquemila volumi di diversa natura culturale, che potranno servire sia al comune lettore che a giovani studiosi di ogni età.

Il prof. Giuseppe Pedoto, docente di lettere classiche e Presidente del “”Centro di cultura Carlo Del Balzo” ha offerto al pubblico notevoli contributi di riflessione critica sulla natura e l’importanza del libro nella “effimera” società contemporanea, delineando alcuni aspetti importanti dell’opera e della figura di Del Balzo, politico, letterato e in particolare romanziere.

Lo scopo del Centro di Cultura è quello di promuovere iniziative per lo svolgimento di convegni, conferenze e seminari su argomenti letterari e di natura storico-sociale, favorendo assistenza ai giovani che dovranno affrontare l’allestimento di tesi di laurea o svolgere particolari ricerche su tematiche attinenti personaggi appartenenti per nascita o attività al contesto della Valle Caudina.

Un punto di partenza in una realtà sociale che ha bisogno di stimoli e promozioni; un piccolo passo ma come diceva padre Dante: ”Poca favilla gran fiamma seconda”:” basta una piccola scintilla per generare un gran fuoco” e, per concludere con Tacito, “materia alitur flamma”: se non c’è la materia, la fiamma non si alimenta.

Nel nostro caso impegno e tanta volontà di costruire.

Rino Azan

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