Tunnel del Partenio, Mauriello: Bluff assoluto

Il Caudino
Tunnel del Partenio, Mauriello: Bluff assoluto

Riceviamo e pubblichiamo da Gianni Mauriello

Con l’approssimarsi delle elezioni regionali è tornato di forte attualità l’argomento del tunnel del Partenio.
Al convegno organizzato a Cervinara, ho ascoltato con interesse le parole del presidente Biancardi nell’illustrare sia le opportunità che il traforo dovrebbe regalare al nostro territori sia le notevoli riduzioni delle distanze chilometriche verso le città capoluogo della nostra regione.

Enfasi

Incuriosito da tanta enfasi mi sono recato a casa e mi sono collegato con google maps per analizzare con maggior precisione le parole del presidente della provincia.
Ebbene, con tutto il rispetto che provo per il sindaco di Avella (il quale più volte ha mostrato interesse per la nostra valle) e indipendentemente dalle sue molteplici proposte rivolte all’Irpinia (di cui personalmente ne condivido la maggior parte), per quanto riguarda il traforo ci troviamo su discussioni degni di una fiaba dei fratelli Grimm.
Le motivazioni sono tante.

Motivi

Punto primo: la parte più “magra” (che è anche quella centrale) della nostra catena montuosa, parte da Cervinara (nello specifico la zona di via Partenio) e arriva nel territorio di Roccarainola. Questa distanza (basta prendere un righello e metterlo sulla cartina geografica) è la stessa distanza che intercorre tra il centro di San Martino e quello di Montesarchio.
Quindi la distanza del tunnel non è quella di Biancardi (che stranamente l’ha portata a 3 Km) ma semplicemente 5 chilometri che giustamente corrisponde alla prima valutazione del tunnel che era compreso tra i 4,2 e i 4,7 KM.
Secondo punto.
Il tunnel sbucherebbe nella zona naturalistica di Roccarainola e non come qualcuno vorrebbe farci credere direttamente in autostrada. Anzi, dall’uscita del tunnel allo svincolo autostradale di Tufino bisogna arrivare a Roccarainola (2,1km), per arrivare poi a Tufino (2,2km) e per terminare poi al suo sbocco autostradale la cui distanza e di 3,7km.
In merito a tutto ciò possiamo tranquillamente affermare che da Cervinara all’autostrada A16 i chilometri sono circa 13 percorribili in 15 minuti circa.
Certo, arrivo in autostrada in un quarto d’ora ma nello specifico in che punto?
Semplice: io mi trovo paradossalmente nel punto medio chilometrico tra Napoli e Avellino e mi trovo esattamente (sempre seguendo il navigatore)  a 36 Km dalla città partenopea (con percorrenza di 35 minuti circa) e a 27 Km dalla città irpina (con percorrenza di 26 minuti circa). A questo punto cari caudini, ho dovuto constatare che aggiungendo i 13 chilometri iniziali percorsi in 15 minuti ai dati che ora vi ho elencato, con il tunnel nel Partenio arriveremo con traffico regolare in 50 minuti a Napoli (distanza 49km)…e addirittura 41 minuti circa ad Avellino (distanza 40 chilometri).
Paradossalmente non si accorcia ne il chilometraggio e nemmeno il tempo, anzi se si vuole andare nel nostro capoluogo si allunga di molto.
In tutto questo casino, quasi per dispetto, bisogna pagare anche il pedaggio autostradale. Chissà forse si vuole fare il tunnel non per una questione di distanza (che non c’è) ma semplicemente perchè il traffico è più scorrevole? Mi spiace ma nemmeno su questo ho trovato riscontro visto che le stesse operazioni telematiche le ho ripetute di mattina in orario di punta…e come succede sulla nostra appia dove si allunga il tempo di percorrenza di circa 25 minuti nemmeno dall’altra parte si scherza visto che c’è un aumento dei tempi verso Napoli di 15 minuti.
Alla fine per arrivare a Napoli si risparmia poco più di 10 minuti mentre per Avellino ci vuole addirittura ad un ora di viaggio. Scoraggiato e incredulo, a questo punto non mi rimane di ripiegare sulla vecchia strada che rimane la migliore.

Vecchia strada

Per collegare decentemente questa nostra martoriata valle bisogna continuare a spingere sull’appia bis che ci porterebbe a Caserta sud in 20 minuti e sulla scorrimento veloce che ci porterebbe a Pianodardine in 20 minuti.
Non solo arriveremo realmente prima ma ci collegheremo anche con due zone industriali (Marcianise e Atripalda) e importanti snodi autostradali come la Napoli Roma, la Napoli Bari e il raccordo per Salerno.
Anzi, diciamola tutta: questa storia del tunnel potrebbe ulteriormente complicare la nostra situazione che è già precaria, per le imprese che non avrebbero più la possibilità di vedere sbloccati alcuni cantieri in cambio di quello fantascientifico del tunnel (la storia che questo non preclude l’altro puzza di muffa). Per noi tutti visto che potrebbe arrivare il dimenticatoio definitivo per i futuri e indispensabili collegamenti sopracitati ma soprattutto ci potrebbero essere gravi conseguenze per il commercio della valle perchè in caso di apertura verso il Mandamento, non saranno loro a venire da noi ma saremo noi ad andare da loro nei grandi centri commerciali.
Caro presidente Biancardi, lei continui a girare egregiamente l’irpinia come sta facendo ma lasci stare il tunnel anche perchè se riuscisse a portare avanti quest’opera inutile ci penserà la fragilità del Partenio a fermare tutto.

Gianni Mauriello