Valle Caudina: la morte corre sull’Appia

Redazione
Valle Caudina: la morte corre sull’Appia

Valle Caudina. Il sangue è stato coperto da un drappo che una mano pietosa ha voluto stendere sull’asfalto. Sull’Appia si continua a sfrecciare, a sorpassare anche dove c’è la linea continua per guadagnare qualche minuto. La strada statale Appia anche oggi ha chiesto ed ottenuto il suo tributo di sangue.

Minotauro

La gente di Tufara Valle lo sa che quella striscia di asfalto, come se fosse un dio ancestrale, pretende sacrifici umani. Quel Minotauro caudino beve il sangue di tutti, giovani ed anziani, uomini, donne e bambini. Non è mai sazio e non teme che possa arrivare un Teseo ad ucciderlo. Mille dispositivi sono stati applicati, i controlli non mancano, ma sino a quando quella maledetta strada sarà intasata di traffico, sino a quando sarà l’unica arteria che collega Benevento a Caserta, si continuerà a contare vite umane.

Mole di traffico

La mole di traffico è pesantissima e non ci sono vie alternative. Auto con pendolari, tir, pulman di linea, furgoni, mezzi agricoli, devono per forza passare da lì. I mezzi pesanti rallentano quelli leggeri ed allora si azzarda qualche sorpasso, così l’Appia non perdona.

La vita di un uomo

Oggi ha ingoiato la vita di un uomo di appena 48 anni, una persona che da anni aveva un esercizio commerciale proprio a Tufara Valle. Conosceva bene il Minotauro, Maurizio D’Avola sapeva quanto possa essere insidioso e pericoloso. Un attimo di distrazione, un solo attimo e ti colpisce come il più bieco degli assassini. Oggi è toccato a lui, è toccato a Maurizio e quello che hanno trovato di lui i soccorritori non si può neanche raccontare.

Tributo di sangue

L’Appia ha ottenuto il suo tributo di sangue, ma i veicoli continuano a sfrecciare, quel drappo è stato già portato via ed il sangue di Maurizio ora è solo una macchia.