Valle Caudina, l’assurda vicenda dei farmaci negati

Il Caudino
Valle Caudina, l’assurda vicenda dei farmaci negati
Giovedì 12 ottobre visite alla vista gratuite disposte dell'Asl Avellino

È una vicenda inumana ed assurda che deve essere risolta al più presto. Una storia talmente drammatica che non ha affatto  bisogno di chiacchiere inutili, ma solo di fatti concreti. È il terzo articolo che dedichiamo alla chiusura della farmacia del poliambulatorio dell’Asl di Cervinara. La farmacia distribuiva farmaci salvavita che sono presi da ammalati di tumore per lottare contro questa maledetta patologia. Le persone che si sottopongono a cicli di chemio o radioterapia devono poi continare ad assumere farmaci, una volta dimesse dall’ospedale. Tutti sanno che chemio e radioterapia sono debilitanti e rendono privi di forza. Mettono le persone in condizioni di grande spossatezza e che hanno, quindi, bisogno di chi si prenda cura di loro. Ora, secondo una decisione del management dell’Asl di Avellino, dalla quale dipende il distretto sanitario di Cervinara, queste persone o loro familiari devono recarsi presso la farmacia dell’azienda in via degli Imbimbo ad Avellino per ritirare questi farmaci che sono d’importanza davvero vitale. Una decisione, presa in nome dei tagli della spesa, che non tiene conto né della distanza né dei disagi che queste famiglie già devono sopportare. Basti sapere che, per arrivare nel capoluogo irpino dalla Valle Caudina, s’impiega più di un’ora in pullman e  40 minuti in auto, se tutto va bene. Si tratta di qualcosa di inumano, indegno di un paese civile. Si deve fare subito qualcosa. Sono chiamati a farlo i rappresentanti delle istituzioni locali, i partiti politici ed i sindaci. C’è bisogno di una vera e propria rivolta, di sbattere i pugni sul tavolo e chiedere all’ingegnere Florio di rivedere le sue decisioni. E’ possibile che questo signore possa fare il bello e il cattivo tempo sulla pelle dei poveri malati? È terminato il tempo delle chiacchiere, sono undici giorni che continua questa vera e propria vergogna. Ed intanto, solo in questa settimana sono decedute due persone malate di tumore, una a Rotondi, di 48 anni, e l’altra a Cervinara, di 54 anni. Anche loro dovevano recarsi ad Avellino per ritirare queste medicine. Quante persone dovranno morire ancora, prima che si faccia qualcosa? Dal canto nostro, continueremo a denunciare questa barbarie.

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