Valle Caudina: Processo Carlino, alla sbarra Domenico Pagnozzi

Redazione
Valle Caudina: Processo Carlino, alla sbarra Domenico Pagnozzi
Agnese Moro al primo incontro del centro giustizia riparativa di Avellino

Furono condannati rispettivamente all’ergastolo ed anni trenta di reclusione i due irpini Domenico Pagnozzi e Fiore Clemente per aver fatto parte del commando, composto da cinque persone, che eliminò nel 2001 sul litorale romano, dinanzi alla sua abitazione e sotto gli occhi della madre, il boss siciliano Giuseppe Carlino.
Il mandante secondo la direzione distrettuale antimafia di Roma sarebbe il boss Michele Senese, definito “l’ottavo re di Roma”, anch’egli condannato all’ergastolo, mentre a premere il grilletto fu Domenico Pagnozzi, occhi di ghiaccio come soprannominato dai suoi gregari capitolini coinvolti nell’inchiesta denominata “camorra capitale”.
Ad affiancare il Pagnozzi nella esecuzione del delitto, stando alla ricostruzione, ci furono Raffaele Pisanelli, Giovanni Di Salvo, entrambi romani, i due pentiti Antonio Riccardi e Vincenzo Carotenuto, e l’altro irpino Fiore Clemente, da sempre ritenuto uomo di fiducia dei Pagnozzi.
Domani al via il processo innanzi alla Corte di Assise di Appello di Roma, presieduta dal giudice Giancarlo De Cataldo, il quale, di recente, ha anche curato la sceneggiatura del film intitolato Suburra avente ad oggetto gli interessi della criminalità mafiosa sul litorale laziale.
La difesa dei due irpini è affidata all’avvocato Dario Vannetiello del Foro di Napoli al quale è affidato il delicatissimo compito di cercare di smontare il notevole castello accusatorio.
Al centro del processo, oltre alle consuete dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, vi è la prova del Dna, come avvenuto negli ultimi casi giudiziari (Bossetti, Stasi e Knox) che hanno tenuto tutti con il fiato sospeso.
Ben 18 tracce del Dna di Domenico Pagnozzi sono state rinvenute in un fazzoletto trovato all’interno dell’auto con la quale, secondo gli inquirenti, fu commessa l’azione omicida.
Folto il collegio difensivo, rappresentato dagli avvocati Gaito, Naso, Krogg, Verrusio e De Federicis.