Cervinara: la figuraccia dell’amministrazione per la rassegna annullata

Redazione
Cervinara: la figuraccia dell’amministrazione per la rassegna annullata
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Cervinara: la figuraccia dell’amministrazione per la rassegna annullata. Rassegna annullata, il Comune ha annullato, in tutta fretta, la manifestazione Cervinara in castagna proprio nelle ore precedenti l’apertura della festa, fissata per le ore 18,30 di ieri venerdì 29 ottobre nel palazzo marchesale.

Rassegna programmata per quattro giorni

La rassegna era stata programmataed organizzata per quattro giorni fino a lunedì 1 novembre dal Comune, che si era premurato anche di sollecitare adesioni di associazioni e di esercizi commerciali.

Lo aveva fatto senza tenere conto del rischio di contagio da coronavirus, nonostante l’esito di analisi avesse registrato, nei giorni scorsi, una tendenza al rialzo nella comunità ed investito, in qualche misura, anche studenti della scuola media, alluni delle elementari e dell’infanzia.

Garantire l’immunità

Al Comune si presumeva,evidentemente,che bastassero green pass, spazi più adatti ad accogliere i partecipanti e obbligo di prenotazione per garantire, con la massima sicurezza, l’immunità di gregge.

L’ inutile sicumera

Riusciva difficile indovinare donde derivasse tanta sicumera, mentre resta oggettivamente incomprensibile la pretesa di “valorizzare …uno dei prodotti…del nostro territorio”. Come se la manifestazione aprisse a produttori e commercianti un nuovo mercato cui conferire castagne trattate.

Ammonimento al sindaco

Con tali premesse, la decisione di annullare la rassegna non può essere maturata per autonoma scelta di amministratori, ma deve essere stata imposta, invece, da qualcuno dall’alto, previo, forse, ammonimento del sindaco.

L’annullamento delle quattro serate di spettacoli ha deluso artisti invitati a esibirsi e protagonisti di convegni. Ha provocato stizza tra titolari di esercizi che si erano premurati di fare acquisti in previsione dell’arrivo di avventori e che ora si ritrovano a fare i conti con il mancato guadagno e la spesa di provviste che non sanno se e quando potranno smaltire.

Infine, ha esposto l’Amministrazione ad un’altra figuraccia, che poteva essere evitata. Bastava essere cauti ed attenti rispetto ai numeri che arrivavano dall’Azienda Sanitaria Avellino.