Cervinara: si accende la speranza del Natale

Redazione
Cervinara: si accende la speranza del Natale
Cervinara: si accende la speranza del Natale

Cervinara: si accende la speranza del Natale. “Son belle, no, sono brutte. Sono pacchiane, non è vero sono delicate. Da noi sono insufficienti, si pensa solo ad alcune zone e ad altre no”.

Si accende il Natale caudino

E’ il primo sabato di dicembre ed anche in Valle Caudina si accende il Natale. Come da tradizione, le luminarie pubbliche, quelle che tutti i comuni installano, vengono salutate da reazioni contrastanti.

E’ stato sempre così, ma, nell’era dei social, i giudizi arrivano sempre più copiosi e, spesso, le critiche si trasformano in insulti veri e propri. Come se, un sindaco o un assessore volesse fare più brutto il paese che amministra.

Cervinara in questo sa eccellere. Le critiche sono arrivate già  prima, quando si era in fase di montaggio e non si conosceva affatto l’effetto che avrebbe fatto l’illuminazione. Giustamente perché perdere tempo?  Chi critica prima, critica due volte.

Intendiamoci, questo articolo e questo giornale non vogliono affatto contestare il diritto sacrosanto alla critica dei cittadini o vogliono andare in soccorso di qualcuno, che sia il sindaco Lengua o la sua amministrazione.

Il Caudino e chi scrive sono sempre in prima linea quando c’è da denunciare un torto, un sopruso, un’ingiustizia e quando c’è da sottolineare che qualcosa non viene fatta come si deve. Meglio specificare perché il rischio di essere arruolati tra i Guelfi ed i Ghibellini è sempre dietro l’angolo.

Accendere la speranza

Fatta questa sottolineatura, ci permettiamo di dire, scusate il gioco di parole, che queste luci, a nostro modesto parere, accendono una speranza.

Accendono la speranza di veder brillare Cervinara e la Valle Caudina. Accendono la speranza di vedere le strade del paese piena di gente. Soprattutto piene di tanti giovani a cui è stata data la possibilità di restare nella propria terra.

                                                                                                Ricordarsi degli ultimi

Accendono la speranza che possiamo ricordarci di quelli per cui Natale è solo un altro giorno in cui cercare di sopravvivere, di mettere insieme il pranzo con la cena.

Per chi ha fede, Natale è il miracolo del Cristo che si fa uomo e sceglie di venire tra gli ultimi della terra. Ebbene, proprio degli ultimi bisognerebbe ricordarsi e non farlo solo dall’otto dicembre al sei gennaio.  E non sarebbe male vedere chi amministra i sacramenti in chiesa, scendere nelle strade per farsi carico di vecchie e nuove sofferenze. Evangelizzare non vuol dire certo attendere che le chiese di riempiano per chi sa quale miracolo.

Ma anche chi non ha fede può farsi “ illuminare “ ed essere maggiormente empatico ed evitare di diventare feroce dietro una tastiera. Cervinara illuminata, a nostro modestissimo parere, parere che andrà in conto a critiche feroci, è , certamente, più bella. Magari se anche noi accendessimo una luce, una piccola luce di speranza non sarebbe male.

Peppino Vaccariello