Disposti a farsi rompere denti e arti per truffare le assicurazioni

Redazione
Disposti a farsi rompere denti e arti per truffare le assicurazioni
Disposti a farsi rompere denti e arti per truffare le assicurazioni

Disposti a farsi rompere denti e arti per truffare le assicurazioni. Nella mattinata odierna, i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino hanno data esecuzione a un’ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di 11 persone.

Di questi, i 4 destinatarie della misura coercitiva carceraria, 4 della misura degli arresti domiciliari, una dell’obbligo di dimora e due della sospensione dall’esercizio della professione di consulente per infortunistica stradale.

L’ordinanza è stata emessa dal G.I.P. presso il  Tribunale di Avellino, su richiesta della Procura della Repubblica, in quanta gravemente indiziate, allo stato delle indagini, di “associazione per delinquere” finalizzata alla “truffa in danno di istituto di assicurazione”.

Gli altri reati contestati

Non solo, diversi gli altri reati contestati, “falsità materiale ed ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici”. L’attività di indagine ha consentito di svelare l’esistenza di tre distinti gruppi criminali, operanti prevalentemente nel Capoluogo avellinese; dediti all’organizzazione di una notevole quantità di falsi sinistri stradali, con il concorso di diversi complici, di varia estrazione sociale e professionale.

L’organizzazione risulta aver precostituito 74 falsi sinistri stradali, per un potenziale danno economico alle compagnie assicurative coinvolte pari a circa 600.000 euro (di cui oltre 270.000 circa già liquidati a favore delle false vittime degli incidenti).

Le indagini hanno, altresì, consentito di ricostruire l’articolata compagine organizzativa, fatta, appunto, di distinti gruppi criminali, operanti in ambiti diversi, acquisendo indizi di reità nei confronti di 267 persone, ciascuna delle quali con compiti ben precisi.

II protocollo operativo dei gruppi era, tuttavia, simile: i falsi sinistri erano inscenati in aree prive di sistemi di videosorveglianza e le lesioni, procurate al fine di supportare le richieste risarcitorie, andavano dalle ipotesi più lievi delle ecchimosi o delle abrasioni fino a quelle più gravi della rottura dei denti o delle lesioni agli arti.

A tal fine, gli indiziati assoldavano soprattutto persone in precarie condizioni economiche, in alcuni casi anche minorenni o soggetti affetti da gravi patologie. Questi ultimi acconsentivano a subire lesioni di particolare gravità; con la promessa che il  risarcimento assicurativo sarebbe stato tanto più consistente quanta più gravi fossero state le lesioni.

Coinvolti 17 medici

I sodalizi si avvalevano, per la compiuta istruzione delle pratiche risarcitorie, di 17 medici. Indagati per aver rilasciato attestazioni false circa le lesioni subite dalle vittime.  3 avvocati (due dei quali destinatari della misura restrittiva degli arresti domiciliari) e di 2 titolari di studi di infortunistica stradale (destinatari del provvedimento di inibizione all’esercizio dell’attività professionale).

Sequestri per 273 mila euro

Nel medesimo contesto operativo, sono effettuate perquisizioni, con la presenza del Pubblico Ministero, presso i domicili e gli studi legali riconducibili a due avvocati indagati

E si è data esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo di beni mobili ed immobili (per la somma concorrente di euro 273.000) nei confronti di 10 degli indagati;  ritenuti i promotori e gli organizzatori dei sodalizi.

L’indagine in questione si inserisce in un più articolato programma investigativo, elaborato da questo Ufficio in collaborazione con le Forze di Polizia, volto a contrastare ii dilagante fenomeno delle frodi assicurative, con le connesse ripercussioni sugli assicurati onesti.