Maestra impedisce al prete di recitare il Padre Nostro

Redazione
Maestra impedisce al prete di recitare il Padre Nostro
Clamoroso, arrestato don Nicola De Blasio

Maestra impedisce al prete di recitare il Padre Nostro. Stava per iniziare la benedizione della scuola recitando la preghiera del “Padre Nostro”;  quando la maestra lo ha interrotto spiegandogli che no, in quell’istituto “non è consentito”.

È accaduto alla scuola elementare di Precenicco, in provincia di Udine, intitolata al duca d’Aosta Emanuele Filiberto, dove lo scorso 15 settembre alunni, insegnanti ma anche assessori e consiglieri regionali della regione Friuli hanno preso parte all’inaugurazione del nuovo istituto avvenuta dopo i lavori di restauro.

Per la benedizione è invece invitato don Cristiano Samuele Zentilin. È lui dinanzi a un’ottantina di bambini a pronunciare le prime parole della preghiera prima di essere interrotto dalla maestra che ha sentenziato ferma.

“Non può, non è consentito”. E così il prete si è fermato nel silenzio forse imbarazzato venutosi a creare dinanzi a quell’imposizione. Si tratta di una forma di rispetto per chi ha un altro credo religioso.

Ma per qualcuno si è trattato invece di una forma di non rispetto nei confronti di don Cristiano, come affermato dal consigliere regionale Mauro De Bert.

La tolleranza

“Nel suo intervento aveva invitato alla tolleranza nei confronti degli altri, spiegando che l’ora di religione serve anche a educare alla convivenza. Chi ha invitato il parroco – ha spiegato Di Bert – lo ha fatto per garantire la benedizione con rituali che conosciamo; salvo poi fermarlo dinanzi a tutti”.

Per il presidente del consiglio regionale Piero Mauro Zanin invece si tratta di un impostazione che rischia di estraniarci dalle nostre tradizioni. “Recitare in pubblico il Padre Nostro, la preghiera con cui tutti siamo cresciuti, è ritenuto un atto “politicamente scorretto”.

Da proibire in pubblico – ha spiegato – non sono affatto d’accordo con questa impostazione culturale, che con la scusa di non urtare la sensibilità di persone che possono pensarla in maniera diversa, rischia di estraniarci non solo dai nostri valori, ma anche dalle nostre tradizioni”.

Una scelta quella della scuola dalla quale si dissocia anche il sindaco Andrea De Nicolò: “Per quanto ci riguarda, quella preghiera non ledeva la sensibilità di chi abbraccia altre confessioni religiose, ma anzi, proprio per come era posta dal parroco, poteva essere un arricchimento.