Cervinara, il suicidio di una classe politica

Il Caudino
Cervinara, il suicidio di una classe politica
Paolo Trimarchi annuncia il suicidio su Fb e si impicca

La presentazione delle liste a Cervinara, ieri, ha destato molte sorprese anche in chi è navigato da anni nelle questioni della politica locale.
Proviamo ad analizzare ciò che è successo e a delineare bene i contorni di una vicenda molto più importante di quanto si possa pensare.
In un colpo solo, alle 12 di sabato 2 maggio, una intera classe dirigente ha decretato il proprio suicidio politico. E’ facile individuare di chi stiamo parlando, anche senza fare nomi. E’ ovvio che ci riferiamo alla quasi ex opposizione del sindaco Filuccio Tangredi.
Per anni, sia gli oppositori naturali (cioè coloro che sono usciti sconfitti dalle urne nel 2010) sia coloro che si sono poi aggiunti, hanno condannato l’operato della Giunta; hanno reclamato e auspicato un rinnovamento e un cambio di passo. Il risultato? Non sono stati in grado nemmeno di presentare una lista.
Qualcuno prima o poi dovrà spiegare il perché di questa fine; dovrà dar conto agli elettori di ciò che è successo nell’ultima settimana. Anziché fare improvvide dichiarazioni a mezzo stampa che nulla aggiungono, dovrebbe chiaramente spiegare cosa è andato storto; dovrebbe dissipare la nebbia dell’egoistico “tocca a me” o del peggiore “decido io” con chiare motivazioni politiche. Le ricostruzioni in queste ore si sprecano. Ci sono almeno dieci versioni diverse di cosa sia successo. I protagonisti, però, farebbero bene a parlare, almeno per onorare il mandato che hanno avuto in passato dagli elettori.
Non ne esce meglio il Partito Democratico. Polverizzato da una incomprensibile lotta intestina, il Pd ha dimostrato nessuna coesione e incapacità di decidere oltre che un discutibile sistema di comunicazione sia interno che esterno. Farebbe meglio il Pd di Avellino a commissariare la sezione di Cervinara. Sempre che esista ancora una struttura provinciale.
Non tutto è andato male ieri. Ne escono chiaramente vincitori il sindaco in carica Filuccio Tangredi e Vincenzo Iuliano.
Il primo, senza fare nulla di particolare se non restare calmo ed esser conciliante, si è sbarazzato dell’opposizione (sia interna che esterna) alla propria compagine politica. Iuliano, invece, ha la straordinaria occasione di porre le basi per una classe dirigente cervinarese. Ci riuscirà? Questo lo vedremo in futuro.