Cervinara: rincorrere un sogno ed un pallone a piedi nudi o in ciabatte

Redazione
Cervinara: rincorrere un sogno ed un pallone a piedi nudi o in ciabatte
Cervinara: rincorrere un sogno ed un pallone a piedi nudi o in ciabatte

Cervinara: rincorrere un sogno ed un pallone a piedi nudi o in ciabatte. Giocano. Giocano semplicemente, naturalmente come fanno tutti i ragazzi in ogni latitudine del mondo. Rincorrono un pallone e lo faranno sino a quando sarà ora di cena.

La differenza con i coetanei

A differenze dei loro coetanei, però, a chiamarli per tornare a casa non saranno i genitori o, magari, i nonni. I loro cari vivono in un paese lontano. Ma non sono ragazzi abbandonati, i loro genitori hanno cercato di strapparli ad un destino di fame e di violenza, facendo mille sacrifici per mandarli nel nostro paese. Un destino che noi non osiamo neanche immaginare.

Sono i minori extracomunitari non accompagnati. Una decina di loro, dalla metà del mese di agosto, si trovano in un centro in via Carlo Del Balzo a Cervinara. Hanno la pelle di un altro colore, parlano un’altra lingua eppure non sono diversi dai nostri ragazzi. Come loro giocano, rincorrono un pallone.

Hanno scoperto che il parcheggio di fronte alla scuola elementare capoluogo nel pomeriggio si svuota e lo hanno fatto diventare il loro campo di giochi. A vederli vengono in mente i ragazzi di Cervinara e di tutta la Valle Caudina di trenta o quaranta anni fa. Bastava un slargo, una piazza, due libri o due pietre come porte e quel posto diventava lo stadio più bello del mondo.

Una volta, infatti, si giocava per strada, anche tra le auto, si giocava e basta. Non c’erano scuole calcio, campi di calcetto, divise, scarpe e arredi vari. C’era la strada, qualcuno che portava un pallone e la voglia di rincorrerlo per ore e ore, sino a quando i genitori non ci riportavano a casa, tra mille rimproveri.

I ragazzi che giocano

Tutti i ragazzi che giocano sono uguali e come diceva di Jorge Luis Borges: “Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per strada, lì ricomincia la storia del calcio”.» E, forse, la storia del calcio sta ricominciando in questi giorni proprio in quel parcheggio di via Cioffi a Cervinara. Forse tra quei ragazzi c’è anche un grande fenomeno che, magari tra qualche anno farà infiammare gli stadi.

Lasciamoli sognare

Intanto lasciamoli giocare e lasciamoli sognare in un mondo ed in un futuro migliore. Hanno tanta voglia di giocare che qualcuno di loro lo fa anche a piedi nudi o in ciabatte. Qualcuno si chiede cosa si potrebbe fare per questi ragazzi che si trovano nel centro di via Carlo Del Balzo.

Forse semplicemente si potrebbe regalare loro delle scarpette, qualche completo e, magari, portarli a giocare su un campo vero, almeno per una volta. Come tutti i ragazzi del mondo hanno diritto almeno di sognare e con un paio di scarpette ai piedi si sogna meglio mentre si rincorre un pallone. Forse così potrebbe essere meno duro non vedere un papà o una mamma che li chiama per tornare a casa ad ora di cena.

Peppino Vaccariello