Cervinara: la malanotte di 23 anni fa che non passa

Redazione
Cervinara: la malanotte di 23 anni fa che non passa
Cervinara: la malanotte di 23 anni fa che non passa

Cervinara: la malanotte di 23 anni fa che non passa. La malanotte arrivò di soppiatto, come una coltellata, piantata nella schiena.La pioggia, caduta copiosa nei giorni precedenti i, non poteva far presagire nulla perché non c’erano gli strumenti adatti per capire che stava avvenendo qualcosa di inconsueto.

E così, come un assassino vigliacco, una frana si abbattè su Joffredo di Cervinara a notte fonda. La gente dormiva solo in pochi vegliavano perché il rumore del torrente Castello diventava con il passare delle ore sempre più minaccioso.

Morti nel sonno

Morirono nel sonno, si spera, gli anziani coniugi Mascia, Luigina Befi e Michelangelo. Videro invece l’orrore Giuseppe e Luigi Affinita, padre e figlio, che dopo aver portato in salvo la famiglia a valle, tornarono su per mettere al sicuro qualche masserizia, perdendo la cosa più importante, la vita.
L’orrore lo vide anche Liliana Marro, che fu trascinata via dal fiume di fango. La malanotte di Cervinara fece contare cinque morti, ma potevano essere molti di più, se i Vigili del fuoco non avessero dato l’allarme, buttando tutti giù dal letto.

Un allarme che arrivò, solo qualche minuto prima che la montagna franasse e trascinasse a valle una storia centenaria e cinque vite umane. Sono passati 23 anni da allora, era la notte tra il 15 ed il 16 dicembre del 1999. Il secolo ed il millennio terminarono, scrivendo una delle pagine più drammatiche della storia di Cervinara.

L’angoscia di quei momenti non potrà essere mai dimenticata.  Oggi, quando cade il 23esimo anniversario di quella tragedia, da due anni, l’amministrazione comunale ha ealizzato, finalmente, una piazza degna di quel nome con un lupo che fa da guardia, come testimonia questa bella foto di Emanuele La Russa.  In piedi, però, sono rimaste solo  la chiesa di San Nicola di Bari ed il panificio dei fratelli Moscatiello, tutto il resto è silenzio.

Silenzio

E, quando scende la notte, quando la chiesa chiude e scende il silenzio,  non si può non pensare a come la furia della natura abbia picchiato duro da quelle parti. Cervinara ha pagato il suo tributo al dissesto idrogeologico.

L’amministrazione comunale, guidata da Filuccio Tangredi prima e oggi da Caterina Lengua, ha ricostruito la piazza, ha riperimetrato, faticosamente, la zona rossa, sta realizzando le costruzioni fuori sito per gli alluvionati.

Cervinara, 23 anni fa la malanotte di Ioffedo

La ferita. però, resta .  joffredo ha bisogno di ritrovare un’anima, come ne ha bisogno Cervinara. Non basta pensare solo a ricostruire, altrimenti, si compie lo stesso grande errore fatto dopo il sisma del 1980. Il paese ha bisogno di ritrovarsi, di riscoprire le frazioni, di cercare una vocazione ed anche una socialità diversa, da quella attuale. Solo così passerà per sempre la malanotte.

Ieri sera, la pioggia forte ha fatto scattare il preallarme. Si pontifica tanto, oggi lo si sta facendo sulla tragedia di Casamicciola ad Ischia, intanto, però, le amministrazioni comunali non hanno fondi e strumenti per intervenire.

Quando piove forte, si può dare solo l’allarme e far fuggire le persone. Non si sconfigge così il dissesto idrogeologico..

                                                                                                                                              Peppino Vaccariello